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Roccella annuncia nuove norme contro la violenza sulle donne: “Ma la legge da sola non basta”

La ministra Roccella ha annunciato un nuovo pacchetto di norme per contrastare la violenza sulle donne. Pur sottolineando che la legge non basta: “Serve un cambio culturale”. Dal terzo polo arriva un appello alla maggioranza: “Un disegno di legge c’è già, approviamo quello prima dell’estate”.
A cura di Annalisa Girardi
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La ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, annuncia che arriveranno presto delle norme per contrastare la violenza sulle donne. Lo fa nel giorno in cui il compagno di Giulia Tramontano ne ha confessato l'omicidio, facendo ritrovare il corpo agli inquirenti, e una poliziotta è stata uccisa a Roma da un collega, che ha poi rivolto l'arma contro sé stesso. "Avevamo già in programma, prima di tutto questo, di portare nel prossimo Consiglio dei Ministri, o al massimo in quello successivo, il pacchetto di norme al quale come ministero delle Pari Opportunità stiamo lavorando insieme ai ministeri dell’Interno e della Giustizia, per un primo tagliando alle norme anti-violenza alla luce delle criticità emerse nell’applicazione della pur valida normativa vigente", ha scritto la ministra.

Per poi sottolineare: "Perché la legge da sola non basta, senza un cambio culturale, ma può fare tanto e renderla il più efficace possibile è un imperativo categorico di cui avvertiamo tutta la responsabilità".

La ministra ha iniziato il post sulle sue pagine social commentando i recenti fatti di cronaca: "Non sono solita commentare le tragedie che troppo spesso le cronache ci propongono, ma all’orrore sembra non esserci limite. Una ferocia indicibile, quella contro Giulia e il suo bambino, e oltre alla ferocia l’indifferenza di un uomo che pensa di andare avanti con la sua vita dopo aver “cancellato” la donna e il figlio. Ancora oggi, inoltre, una poliziotta uccisa da un collega che si è poi tolto la vita".

Dopo l'annuncio della ministra è intervenuto il deputato di Italia Viva, Ettore Rosato, che rivolgendosi a Roccella ha commentato: "Ho letto ha intenzione di presentare una proposta di legge in uno dei prossimi Cdm. Le propongo un altro percorso, più rapido. C'è già una proposta legge per rafforzare misure di protezione per le donne vittime di violenza e per i loro figli. Un disegno di legge presentato dal governo Draghi, approvato dal Consiglio dei ministri di allora, con consenso unanime di tutti i partiti. Non fu approvata dalle Camere per la fine anticipata della legislatura".

Rosato ha ricordato che all'inizio della nuova legislatura lo stesso testo sia stato depositato in entrambi le Camere da alcune deputate del Terzo polo. "Partiamo da quello, con la sua spinta istituzionale, con le integrazioni che lei riterrà utili, con la voglia di lavorare insieme. Faremo un grande servizio al Paese e daremo un segno di unità su un tema su cui nessuno vuole piantare bandierine. Se così non sarà e ci sarà un altro testo a firma del vostro governo, giocoforza simile se non identico a quello, noi ci saremo e daremo una mano. L'importante è che non si perda altro tempo prezioso".

Tra le parlamentari che hanno presentato il testo c'è anche l'ex ministra Mara Carfagna. Che oggi ha detto: "Guardo inorridita alla tragica morte di Giulia Tramontano e Pierpaola Romano, ultime donne uccise per mano di uomini violenti, ultime vittime di una strage senza fine. Giulia al settimo mese di gravidanza, ad aggiungere infamia all'infamia. È il momento che la politica reagisca e dia segnali chiari sia sul piano della repressione sia su quello dell'educazione". Per poi ribadire: "C'è un pacchetto molto specifico di norme elaborato nella precedente legislatura e largamente condiviso dalla maggioranza di allora, FI e Lega comprese: credo che anche il partito della premier possa farlo suo. Portiamolo in Parlamento, diamogli una corsia preferenziale e approviamolo prima dell'estate. E portiamo nelle scuole, nell'ora di educazione civica, un percorso formativo per le ragazze e i ragazzi che segnali l'assoluto disvalore di ogni forma di aggressività verso le donne e dica con chiarezza che una fidanzata o una moglie e' un essere libero, non una proprietà. Se questa generazione sembra condannata all'orrore del femminicidio, proviamo almeno a educare la prossima".

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