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Roberto Saviano: “I 3 motivi per cui Mimmo Lucano e il modello Riace meritano il Nobel per la Pace”

“Mimmo Lucano merita il Nobel per la pace perché il modello Riace è buono, funziona, ha descritto come l’accoglienza dovrebbe essere, ha riscattato la vita di moltissime persone, non solo dei migranti”: Roberto Saviano, commentando le motivazioni alla sentenza di condanna a 13 anni e 2 mesi a Mimmo Lucano, spiega a Fanpage.it perché l’ex sindaco di Riace merita il Nobel per la Pace.
A cura di Annalisa Girardi
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Lo scorso dicembre sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di condanna a 13 anni e 2 mesi a Mimmo Lucano. Novecento pagine in cui l'ex sindaco di Riace viene descritto come un uomo che, per tornaconto economico e politico personale, ha sfruttato i migranti attraverso un'organizzazione strutturata e finalizzata a conseguire profitti illeciti. "Novecento pagine per ricostruire un disegno criminoso messo in piedi per l'arricchimento personale e in realtà noncurante dell'accoglienza dei migranti. Questo almeno quello che il Tribunale di Locri pretende di fare in realtà tra queste righe io ci trovo almeno tre motivi per cui Mimmo Lucano meriterebbe il Nobel per la Pace", afferma Roberto Saviano in un video per Fanpage.it. Per poi spiegare:

Il primo, il perno centrale di tutta la vicenda. Anche se, per stessa ammissione di chi ha redatto le motivazioni della sentenza viene toccato marginalmente nel documento. E cioè che quello che Lucano ha costruito a Riace è un modello riconosciuto apprezzato anche all'estero, descritto dallo stesso Tribunale di Locri come "encomiabile progetto inclusivo". Chi condanna Lucano allo stesso tempo ammette che in un piccolo paese del Meridione, quasi abbandonato dalla sua gente, accogliendone altra è riuscito a costruire una realtà nuova. Dinamica. Viva. Migliore.

Questo però, prosegue Saviano, non sembra importare ai giudici che, nelle motivazioni alla sentenza affermano che Lucano avrebbe trasformato l'accoglienza "da obiettivo primario e apprezzabile delle sovvenzioni a paravento per occultare sottrazioni di denaro per fini esclusivamente individuali".

Ma Saviano ribadisce:

Mimmo Lucano non aveva niente e lo ha accertato la Guardia di Finanza. Il Tribunale di Locri parla di povertà apparente, ma Mimmo Lucano non aveva un euro per davvero. Le motivazioni della sentenza, una condanna a 13 anni e due mesi, ribadiscono in 900 pagine che Lucano ha fatto ciò che ha fatto solo per arricchirsi. Sembra non avere alcuna rilevanza il fatto che la stessa Corte di Cassazione, revocando il divieto di dimora a Riace e la sospensione dalla carica di sindaco (decisi entrambi dal Tribunale del riesame che aveva annullato i domiciliari stabiliti dal gip di Locri) avesse smontato l'impianto accusatorio sostenendo che il lucano non ci fossero comportamenti fraudolenti.

Ed ecco qui anche il secondo motivo per cui Mimmo Lucano merita il Nobel per la Pace: non solo per aver creato un modello di accoglienza utopico rispetto ai grandi centri dove i migranti vengono ammassati, come numeri, non persone, in attesa di qualche documento o di essere rimpatriati, ma anche perché l'arricchimento personale non è mai stato l'obiettivo.

Mimmo Lucano merita il Nobel per la Pace perché il modello Riace è buono, funziona, ha descritto come l'accoglienza dovrebbe essere, ha riscattato la vita di moltissime persone, non solo dei migranti. Dobbiamo dare a Mimmo Lucano il Nobel per la Pace anche perché non ha mai pensato al suo arricchimento personale ma ha messo gli altri, gli ultimi, prima di tutto. Prima di sé.

E infine:

Non solo lucano merita il Nobel per la pace perché ha riscritto il concetto di disobbedienza civile e perché ha accettato le conseguenze di leggi ingiuste per salvare vite umane.

Saviano quindi conclude:

In queste 900 pagine si allude a un'organizzazione criminale messa in piedi da Mimmo Lucano. Le organizzazioni criminali, che ahimé conosco bene, sono tutt'altra cosa. Non il modello Riace. Le organizzazioni criminali si arricchiscono sulla pelle degli altri. Le organizzazioni criminali, stiamo parlando di Calabria, di ‘ndrangheta in questo caso, non vogliono che il Paese cresca. Che i redditi delle persone vadano verso la dignità. Perché hanno bisogno di killer a basso costo. Hanno bisogno che le persone per ottenere qualcosa debbano andare dal boss. Non era così a Riace. A Riace sono stati distribuiti diritti. Il modello Riace non lo definirei un modello per i migranti perché questo modello, che funziona sui migranti,  ha funzionato anche sui calabresi. È cioè un modello di cittadinanza. Non è solo un modello di accoglienza. Per la prima volta il Sud, solitamente ultimo e inefficiente, è stato il primo a immaginarsi un nuovo modello di cittadinanza. Ecco perché arriva forte, chiara e sentita la proposta del Nobel per la Pace a Mimmo Lucano.

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