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Riciclaggio e frode fiscale, sequestrati quattro milioni di euro a Irene Pivetti

La Guardia di finanza di Milano ha sequestrato preventivamente quattro milioni di euro all’ex presidente della Camera Irene Pivetti e a un suo consulente, indagati per riciclaggio e frode fiscale.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Questa mattina il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano ha eseguito un sequestro preventivo di 4 milioni di euro a carico dell'ex presidente della Camera, Irene Pivetti, e di un suo consulente, tra gli indagati per riciclaggio e frode fiscale. L'inchiesta è guidata dal pubblico ministero Giovanni Tarzia, che da tempo indaga sulla questione. Al centro della vicenda ci sarebbero delle operazioni commerciali, come la compravendita di tre Ferrari Gran Turismo che, secondo quanto ricostruito dall'accusa, sarebbero servite per riciclare proventi di un'evasione fiscale. Le stesse accuse sono contestate, tra gli altri, anche al pilota Leonardo Leo Isolani, alla moglie e alla figlia.

L'ipotesi del pm riguarda il ruolo di intermediazione del gruppo Only Italia, presieduto proprio da Pivetti, in operazioni delle società di Isolani per nascondere al fisco alcuni beni, tra cui le tre Ferrari. L'accusa ha ricostruito che, nel 2016, Isolani avrebbe venduto tutti i beni di una sua società sommersa di debiti per svuotarla, ma a comprarli sarebbe stata un'altra sua società con sede a San Marino, che poi avrebbe venduto a sua volta ad un'altra società con sede a Hong Kong riferibile all'ex presidente della Camera.

Ora, però, oltre al sequestro preventivo avvenuto questa mattina, la Guardia di finanza sta notificando anche gli avvisi di conclusione dell'indagine in vista del rinvio a giudizio per Pivetti, Isolano e altre cinque persone. Vengono contestati reati tributari, il riciclaggio e l'autoriciclaggio. Il sequestro di oggi ha riguardato 3,5 milioni di euro come "profitto della frode fiscale" e 500mila euro "quale profitto delle condotte di riciclaggio dei proventi" dell'evasione. Gli accertamenti hanno rivelato "circa 8 milioni di euro" di ricavi realizzati attraverso la compravendita in particolare delle Ferrari e "sottratti a tassazione in Italia attraverso la fittizia interposizione di veicoli societari esteri".

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