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Riace, sindaco pubblica dati sensibili di Jasmine Cristallo. L’attivista: “Lo querelo”. Lui si scusa

Il sindaco di Riace, e successore di Mimmo Lucano, Antonio Trifoli, ha pubblicato uno screenshot sui social contenente indirizzo e numero di telefono della leader delle sardine calabresi, Jasmine Cristallo. “Eccovi il signor Antonio Trifoli. Non l’ho mai incontrato di persona, ma tra poco succederà: in tribunale”, ha detto l’attivista. Il primo cittadino si è poi scusato, e il post è stato rimosso.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Eccovi il signor Antonio Trifoli. Non l'ho mai incontrato di persona, ma tra poco succederà: in tribunale". Con queste parole Jasmine Cristallo, leader delle Sardine in Calabria, annuncia con un post sul proprio profilo Facebook l'intenzione di querelare il sindaco di Riace, Antonio Trifoli.

Il primo cittadino, e successore di Mimmo Lucano, tra i commenti di una pagina Facebook, ha divulgato l'indirizzo di casa e l'email della donna, con cui la Cristallo chiedeva l'autorizzazione per la manifestazione che si è tenuta ieri a Riace. Il sindaco, eletto nella cittadina con l'appoggio della Lega, ma che non si dichiara leghista, ha pubblicato lo screenshot dell'email inviata dall'attivista e coordinatrice di ‘6000 Sardine' in Calabria alla questura di Reggio Calabria e per conoscenza anche al Comune, per comunicare l'organizzazione del flash mob che si è svolto ieri. Il commento in questione al momento non si torva più online.

Interpellato dall'Agi, Trifoli ha fatto sapere di aver telefonato oggi alla referente delle Sardine calabresi, scusandosi, dopo aver chiarito di aver pubblicato per errore i dati contestati. "La mia intenzione – ha detto – era soltanto quella di evidenziare il numero esatto delle persone che hanno partecipato all'iniziativa e per errore ho pubblicato sul mio profilo Facebook anche l'indirizzo di Jasmine Cristallo. Stamane le ho telefonato spiegandole questo e chiedendo scusa. Non è mio costume fare certe cose, anzi sono contento quando qualcuno viene a Riace per manifestare pacificamente. Io – ha aggiunto – non sono Mimmo Lucano, ma non sono né leghista né razzista come spesso mi dipingono". 

Più tardi le scuse sono arrivate anche via Facebook: "Per una svista è stata pubblicata per poco tempo sotto i tanti commenti di una testata locale una nota in cui vi erano alcuni dati della signora Jasmine Cristallo. Porgo a Lei le più sentite scuse e la aspetto al comune di Riace per offrirle un mazzo di fiori e scambiare 4 chiacchiere con lei .. e naturalmente per farle capire che non sono così cattivo e pieno di pregiudizi come invece sono stato descritto".

A denunciare l'accaduto è stato il sito Ciavula.it. Trifoli voleva appunto rispondere ad un commento di un utente che chiedeva come mai fosse certo che le sardine fossero state 150, e nel farlo ha pubblicato la mail inviata da Jasmine Cristallo. Era stata proprio l'attivista in quella mail a precisare che l'evento prevedeva "la presenza approssimativa di circa 150/200 persone". Ma proprio in quello screenshot dato in pasto al social network erano ben visibili i dati sensibili di Jasmine Cristallo, l'indirizzo della sua abitazione e il numero di telefono. In questo modo la donna è stata esposta a possibili insulti e attacchi, di cui è stata già vittima, per via di commenti pubblicati da Matteo Salvini, ed è stata messa a rischio la sua stessa sicurezza. Anche per questo la Cristallo ha ricevuto la solidarietà del Pd calabrese, ora intenzionato a denunciare il sindaco di Riace.

Cristallo denuncerà comunque il sindaco Trifoli

Anche se le scuse del sindaco di Riace sono arrivate a destinazione, Jasmine Cristallo non vuole ripensarci e non intende risparmiargli la denuncia: "Trifoli, a fronte di quanto accaduto, verrà querelato nonostante le scuse tardive e donerò il risarcimento, in toto, alla Fondazione ‘È stato il vento' per fare ripartire i progetti di accoglienza di Riace".

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