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Regioni contro zona rossa a Natale, Toti: “Governo consideri i dati”. Fontana: “Non siamo il Veneto”

Non tutte le Regioni sono d’accordo con l’ipotesi di rendere tutta Italia zona rossa per Natale in modo da scongiurare una terza ondata di contagi da coronavirus a gennaio. Giovanni Toti, presidente della Lombardia, chiede al governo di tenere conto di tutti i numeri sottolineando che la sua Regione, avendo già chiuso per diverse settimane, ora risulta quella con il minor numero di contagi. Tanto da non necessitare altre restrizioni. E Attilio Fontana rimarca che la situazione in Lombardia sia diversa da quella del vicino Veneto, il territorio più colpito al momento, e che per questo si possa permettere di evitare chiusure.
A cura di Annalisa Girardi
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Sono ore decisive per la maggioranza, che si prepara a prendere una decisione in merito alle misure restrittive necessarie per il periodo delle festività natalizie. Una stretta è in arrivo, anche se non sono ancora del tutto chiari i provvedimenti che il governo si appresta ad adottare. Tra le ipotesi più più probabili al momento sul tavolo c'è la possibilità che tutta Italia venga resa zona rossa nei giorni festivi e prefestivi. Una sorta di lockdown di Natale destinato a durare pochi giorni, quelli dove è più alto il rischio di affollamenti e incontri, in modo da scongiurare una terza ondata a gennaio. Un'eventualità che però non piace a tutti, in particolare ad alcuni governatori che chiedono di continuare a differenziare le misure di contenimento a seconda della situazione epidemiologica nel territorio.

Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, ha scritto su Facebook: "A meno di una settimana dal Natale l'unica certezza che abbiamo è che le chiusure natalizie potrebbero costare in Liguria 200 milioni di euro. Ristoratori, baristi, fornitori non sanno ancora se e quando andremo in zona rossa e sono in un limbo che crea solo ulteriori difficoltà in un periodo già drammatico. Il tutto mentre i dati, giorno dopo giorno, ci confermano la regione con il minor indice di contagio di Italia". E ancora: "È quello che diremo fra poco al Governo: di tener conto dei numeri, di tutti i numeri. Nessuno intende banalizzare o sottovalutare quello che stiamo vivendo, perché siamo stati tra i primi a chiudere, ma credo che il sistema di misure diverse per regioni sulla base dei colori corrispondenti alla gravità della situazione stia funzionando e vada mantenuto anche nelle festività natalizie".

Ma non è solo Toti ad opporsi a misure univoche per tutto il Paese. Anche il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, commenta: "Credo che noi abbiamo dei buoni numeri quindi ci possiamo permettere di non restringere ulteriormente". Affermazioni che riguardano la richiesta di un altro presidente di Regione della Lega, cioè Luca Zaia, che dopo aver chiesto la zona rossa per tutta Italia durante il vertice governo-Regioni ha deciso di procedere autonomamente con una ordinanza ad hoc per il Veneto. "Purtroppo per Zaia la situazione del Veneto è un po' peggiore della Lombardia", ha aggiunto Fontana.

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