Referendum, Salvini: “Contiamo che arrivino dei sì dalla Consulta, il popolo è sovrano”

Nel giorno in cui è atteso il pronunciamento della Corte Costituzionale sugli 8 quesiti referendari, Matteo Salvini ha tenuto punto stampa con l'avvocata Giulia Bongiorno, davanti al Palazzo della Consulta in piazza del Quirinale. I giudici dovranno esprimersi anche sui 6 quesiti presentati dalla Lega e dai Radicali in materia di giustizia.
"Noi costruiamo, uniamo, offriamo i referendum a 60 milioni di italiani. Saranno loro a scegliere", ha detto il leader della Lega rispondendo a una domanda sull'abolizione della legge Severino, chiesta in uno dei quesiti referendari all'esame della Consulta modifica su cui esprime dubbi Fratelli d'Italia. "Ringrazio il presidente Amato che pochi giorni fa ha detto ‘Non andiamo a cercare il pelo nell'uovo, l'importante è che i cittadini si esprimano'. Quindi stiamo qua e aspettiamo una buona notizia. Il referendum è sempre una buona notizia, non solo quelli sulla giustizia ma tutti i referendum".
"Contiamo che arrivino dei sì ai referendum e il popolo faccia quello che il Parlamento non è riuscito a fare in 30 anni. Il ministro Cartabia fa alcuni passi", ma con i referendum si può avere una "riforma complessiva" della giustizia.
Alla domanda sul rischio di un ingorgo tra la riforma Cartabia all'esame del Parlamento e l'iniziativa popolare, Salvini ha replicato: "No, assolutamente. Il Parlamento fa il suo mestiere, il governo il suo, il popolo è sovrano". E "parallelamente" all'iniziativa referendaria "la Lega interverrà anche in Parlamento per portare miglioramenti, proposte e suggerimenti" alla riforma Cartabia.
"Vediamo cosa verrà accolto e non accolto, io sono contro ogni genere di droga. Contro la coltivazione, la distribuzione, l'utilizzo di ogni genere di droga", ha detto ancora Salvini, parlando del referendum sulla cannabis, che modificherebbe il Testo Unico in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope.
Insieme a Salvini era presente anche la responsabile giustizia del Carroccio, Giulia Bongiorno: "Cartabia contiene passi avanti e indicazioni positive, la abbiamo votata in Cdm e continueremo a votarla in Parlamento. Ma ci sono alcune questioni fondamentali, in particolare il correntismo che la riforma non riesce a combattere in maniera efficace. Proporremo il sistema elettorale del sorteggio temperato che consente di recidere il vincolo tra corrente ed eletto".
Caro bollette, entro venerdì l'intervento del governo
"Ho sentito Draghi ieri e conto che entro venerdì arrivino i miliardi" per intervenire sul caro bollette. Servono "almeno 7 miliardi per l'inizio di questo anno e ne serviranno 30 nel corso dell'anno".
"Mi rifiuto – ha aggiunto il segretario della Lega – di pensare che questa settimana passi senza mettere soldi per aiutare famiglie e imprese".
"Fondi europei e segnali di ripresa rischiano di essere polverizzati dal caro energia. Il governo deve intervenire al più presto, siamo di fronte a una emergenza nazionale che nessuno può sottovalutare", ha detto ancora Salvini. Il caro energia ha penalizzato un'azienda di caffè del Friuli Venezia Giulia, che ha raddoppiato la produzione (e quindi i consumi) del 50% ma si è ritrovata un conto salatissimo in bolletta: dai 15.682,12 euro di gennaio 2021 ha ricevuto una bolletta choc da 109.944 euro per lo stesso mese di quest'anno. Lo stabilimento si trova nella zona industriale di Trieste ed è uno dei più importanti terminal europei del settore.
Salvini replica al ministro Franceschini
Il ministro della Cultura Dario Franceschini, dopo la crisi aperta nel centrodestra, ha auspicato uno spostamento di Salvini al centro: Può essere anche l'anno della svolta per il nostro sistema politico, ci sono tutte le condizioni perche' questo accada. Fortunatamente ci siamo lasciati alle spalle le fasi della casta, della rottamazione e del sovranismo", ha detto in un'intervista a La Repubblica.
Il centrodestra "per molto tempo si è retto su un centro forte che viaggiava attorno al 30 per cento, cioè Forza Italia, e una destra marginale. Non è normale che negli ultimi tempi siano invece cresciute due forze, la Lega e Fratelli d'Italia, che si contendono uno spazio a destra ai confini del sovranismo mentre il centro è divenuto quasi marginale. Il mio auspicio è che ci sia un riequilibrio. Avremmo tutti da guadagnare da un avvicinamento della Lega al centro, da una sua evoluzione in questa direzione" e "vedo che anche Salvini si sta positivamente interrogando sul futuro posizionamento della Lega". Se ciò avvenisse, finita questa fase di unità nazionale, "noi e la Lega resteremmo sempre avversari nella battaglia politica, ma condividendo lo stesso sistema di punti di riferimento, chiunque vinca le elezioni. A cominciare da europeismo e atlantismo". Il ministro Franceschini però non crede "alla rinascita di un Grande Centro trasversale, ago della bilancia. Penso invece che lo spazio del centro sia comunque dentro i due rispettivi poli".
Secca la replica di Matteo Salvini: "Non ho letto francamente né Repubblica né i consigli di Franceschini, non mancherò di farlo. La Lega ha le idee chiare su dove andare, su come farlo e su con chi farlo. Noi siamo in questo governo per risolvere problemi e cercare soluzioni. Non mi permetto di dare consigli al Pd o a ai 5 Stelle. Abbiamo le idee chiare".