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Referendum flop e sfiducia nella politica: due italiani su tre chiedono di cambiare le regole

Il sondaggio di Termometro Politico del 13 giugno fotografa il clima post-referendario: partecipazione ai minimi storici, istituto da riformare per due italiani su tre e giudizi divisi tra governo e opposizioni. Intenzioni di voto in lieve flessione per FdI, mentre la fiducia nella premier Meloni risale sopra il 40%.
A cura di Francesca Moriero
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La consultazione referendaria dell'8 e 9 giugno ha registrato una partecipazione ferma attorno al 30%, lontanissima dal quorum necessario. Secondo il sondaggio settimanale di Termometro Politico, il dato avrebbe radici complesse e plurime: alla domanda sulle cause dell'affluenza così bassa, il 31,1% degli intervistati risponde che gli italiani non si sono recati alle urne perché non condividevano le proposte referendarie. Il 21,1%, invece, attribuisce il fallimento del quorum a una società sempre più indifferente e cinica, mentre il 15,8% indica il disincanto verso la politica come causa principale. Il 14% poi sottolinea l'eccessiva complessità dei quesiti, non adatti a una scelta binaria, e un ulteriore 17,3% osserva che la scarsa partecipazione alle urne è ormai una tendenza generale, non necessariamente legata al merito dei quesiti.

Tra vincitori e vinti: domina il disincanto

Chi ha vinto, dunque, questa tornata referendaria? Per il 41,3% nessuno: a prevalere è stata la "antipolitica e il menefreghismo". Il 29,3% interpreta il mancato quorum come un messaggio chiaro del "popolo italiano che ha bocciato proposte sbagliate". Per il 19,6%, invece, ad avere la meglio è stato il governo, che aveva apertamente invitato all'astensione e, a conti fatti, è stato ascoltato. Soltanto l'8,1% vede una vittoria per l'opposizione di sinistra, capace, secondo alcuni, di mobilitare un bacino elettorale simile a quello del centrodestra.

Referendum da cambiare? Due italiani su tre dicono sì

I risultati dell'ultima tornata referendaria alimentano una riflessione annosa: il meccanismo del referendum funziona ancora o andrebbe riformato? La risposta appare estremamente netta: per il 67,3% degli italiani è necessario cambiare qualcosa. In particolare, il 33,5% propone di aumentare il numero di firme richieste per indire un referendum (da 500mila a un milione), mentre il 33,8% auspica di ridurre o abolire il quorum. Solo il 22,6% pensa invece che il meccanismo attuale vada mantenuto, mentre un 6% si spinge a chiedere l'abolizione totale dello strumento.

Intenzioni di voto: FdI scende, ma resta la fiducia in Meloni

Sul fronte delle intenzioni di voto, Fratelli d'Italia torna sotto la soglia del 30% (29,8%), pur mantenendo il primato. Il Partito Democratico di Elly Schlein segue al 22,1%, mentre il Movimento 5 Stelle resta stabile al 12%. Continua poi il testa a testa tra Forza Italia (8,7%) e Lega (8,6%), mentre Alleanza Verdi-Sinistra rimane sopra la soglia di sbarramento con il 6,3%. Per quanto riguarda Giorgia Meloni, la fiducia torna a salire: la premier recupera consenso e si attesta al 40,7% di gradimento, nonostante la flessione del suo partito. Resta comunque elevata la quota di chi non le accorda alcuna fiducia, e stiamo parlando del 48,4% degli intervistati.

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