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Redditometro, Meloni sospende il decreto già pubblicato in Gazzetta Ufficiale: “Servono approfondimenti”

Siamo giunti alla conclusione che sia meglio sospendere questo decreto in attesa di ulteriori approfondimenti”. Lo annuncia la premier Giorgia Meloni in un video su Instagram a proposito del nuovo redditometro.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Oggi ho incontrato il viceministro Leo, ci siamo confrontati sui contenuti del decreto che era stato predisposto dagli uffici del Ministero dell'Economia e delle Finanze e siamo giunti alla conclusione che sia meglio sospendere questo decreto in attesa di ulteriori approfondimenti". Lo ha annunciato dopo le polemiche la premier Giorgia Meloni in un video su Instagram sul nuovo redditometro voluto dal Mef, che era stato sospeso nel 2018.

Non è chiaro però come possa essere sospeso il provvedimento, visto che il testo è stato già pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Lo strumento era stato fortemente criticato non solo dalle opposizioni, ma anche dagli stessi Salvini e Tajani, il quale aveva preannunciato un intervento per abolirlo, "con un emendamento o un altro decreto del viceministro". La Lega invece aveva presentato questa mattina un ordine del giorno ad hoc per chiedere l'abrogazione del provvedimento.

Fonti di governo spiegano che "Viene differita l'attività applicativa del decreto ministeriale riguardante la determinazione sintetica del reddito, nelle more di un successivo provvedimento normativo di revisione dell'istituto".

"Nessun grande fratello fiscale sarà mai introdotto da Fratelli d'Italia, dal centrodestra, da questo governo. Noi siamo sempre stati contrari a meccanismi invasivi come il redditometro applicati a persone oneste e la nostra posizione non è cambiata", ha ribadito la presidente del Consiglio. "Abbiamo ereditato una situazione però molto pericolosa nella quale non c'è alcun limite al potere discrezionale dell'amministrazione finanziaria di contestare incongruenze tra il tenore di vita e il reddito dichiarato. Da qui la necessità di emanare un decreto ministeriale che prevedesse precise garanzie per i contribuenti", ha proseguito Meloni, che ha ricordato come "quel decreto ha però prodotto diverse polemiche. Oggi ho incontrato il viceministro Leo, ci siamo confrontati sui contenuti del decreto che era stato predisposto dagli uffici del Ministero dell'Economia e delle Finanze e siamo giunti alla conclusione che sia meglio sospendere questo decreto in attesa di ulteriori approfondimenti".

"Il nostro obiettivo è e rimane – ha concluso sui social la premier – quello di contrastare la grande evasione e il fenomeno inaccettabile ad esempio di chi si finge nulla tenente ma gira con il suv o va in vacanza con lo yacht senza però per questo vessare con norme invasive le persone comuni".

Le reazioni allo stop

"Bene che il governo, come auspicato con grande chiarezza dalla Lega, abbia deciso di stoppare il Grande fratello fiscale. Avanti con il buonsenso", ha detto il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini.

"La Lega, che ha presentato un Odg per il superamento del redditometro, ribadisce che non è sufficiente la sospensione ma è necessaria la completa abolizione", hanno commentato u deputati della Lega firmatari dell'odg Alberto Gusmeroli, Alberto Bagnai, Laura Cavandoli e Giulio Centemero, componenti della commissione Finanze.

"Siamo soddisfatti della decisione della premier Meloni di sospendere il cosiddetto redditometro. Non abbiamo mai condiviso questo strumento iniquo che è contrario ai principi e ai valori di Forza Italia. Un conto è portare avanti in maniera seria la lotta all'evasione fiscale, un altro conto è intromettersi in maniera invasiva nella vita privata dei cittadini, considerando tutti potenziali evasori. Apprezziamo dunque la scelta saggia della premier, che ha seguito la linea auspicata da Forza Italia", ha scritto in una nota Vito De Palma, capogruppo di Forza Italia in Commissione Finanze.

Critiche dalle opposizioni

"Alla fine ha vinto la Meloni all'opposizione. Indietro tutta del governo sulla questione del Redditometro. Una virata a trecentosessanta gradi. Dopo le fibrillazioni della maggioranza, e un incontro con la Meloni, il viceministro Leo è stato costretto a sospendere la proposta di Redditometro presentata solo qualche giorno fa. La Meloni è preoccupata di non disturbare i furbi e i furbetti del fisco prima delle prossime elezioni europee. Anzi, la sospensione è un vero e proprio segnale: se sei evasore non ti preoccupare la destra non farà mai nulla per beccarti. Un messaggio devastante in un Paese dove negli ultimi dieci anni le imposte evase hanno raggiunto la cifra mostruosa di 932,3 miliardi di euro. Miliardi che avrebbero potuto essere utilizzati per ridurre le tasse, a chi le paga, e migliorare la vita di tutti noi. Il tutto nel silenzio più totale del ministro Giorgetti, titolare del Mef, il cui unico assillo è il Superbonus", ha detto il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

"Ebbene alla fine ci sono arrivati, lo avevano osteggiato per tanto tempo ma poi lo introducono loro. Fratelli d'Italia introduce il grande fratello d'Italia il redditometro stile Meloni. Quindi pensate il paradosso, ci hanno messo di tutto perfino le bollette del gas e della luce, quindi l'inflazione è aumentata la spesa alimentare costa molto di più e adesso con i costi maggiori andranno anche a sindacare quelli che saranno i redditi presunti degli italiani, mi sembra una grande beffa", aveva detto il leader del M5S, Giuseppe Conte, a margine della presentazione del libro di Pasquale Tridico (candidato nella lista Circoscrizione Sud), "Governare l'economia", a Napoli.

"Noi siamo per un'altra strada, abbiamo sospeso perché era una misura che non riteniamo efficace, abbiamo lavorato sui pagamenti digitali, sulla fatturazione elettronica, noi crediamo che sia quella la strada e non redditi presuntivi e creare questo meccanismo che in passato era stato parecchio indigesto agli italiani e anche alla stessa Meloni che parlava di stato di polizia fiscale ma sappiamo che lei è abituata alle giravolte", aveva detto Conte.

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