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Recovery, Renzi minaccia la crisi di governo: “No a pieni poteri a Conte, temo una rottura”

Matteo Renzi torna a ipotizzare una crisi di governo, questa volta sul tema del Recovery Fund. Il leader di Italia Viva si rivolge al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “La struttura di Conte pensa a moltiplicare le poltrone ma non va a dare una mano ai disoccupati, ai negozi chiusi a chi soffre. Se le cose rimangono come sono voteremo contro. Circa il rischio di una rottura, spero proprio di no, ma temo di sì”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, minaccia il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il governo sulla sua tenuta. I dubbi espressi dall’ex presidente del Consiglio riguardano la gestione del Recovery Fund, in particolare con riferimento alla struttura gestionale a cui sta pensando Conte: “La struttura di Conte pensa a moltiplicare le poltrone ma non va a dare una mano ai disoccupati, ai negozi chiusi a chi soffre. Se le cose rimangono come sono voteremo contro. Per noi un ideale vale più di una poltrona”. Un eventuale voto contrario potrebbe voler dire anche rottura nel governo, con caduta della maggioranza. Rispondendo al Tg2, Renzi non nega la possibilità di una crisi: “Circa il rischio di una rottura, spero proprio di no, ma temo di sì”. Intanto il Consiglio dei ministri sul tema, previsto per questo pomeriggio, è stato rinviato.

A Renzi non piace l’idea di una task force che guidi la gestione del Recovery. “Insistere su una misura che sostituisce il governo con una task force, la seduta del Parlamento con una diretta su Facebook e che addirittura pretende di sostituire i servizi segreti con una fondazione privata voluta dal premier – precisa Renzi – significa una follia. Noi abbiamo mandato Salvini per non dargli i pieni poteri, ma non è che li diamo a Conte”. Afferma tornando sul discorso dei pieni poteri chiesti da Matteo Salvini quando era vicepresidente del Consiglio.

Il leader di Italia Viva prosegue: “Molte cose non funzionano ma vogliamo dare una mano al governo, siamo pronti a fare la nostra parte, però non ci siederemo mai a un tavolo nel quale la torta da duecento miliardi è pensata per i consulenti romani e non per i cittadini italiani”. Infine, Renzi si sofferma anche sul tema del Mes per la sanità, continuando a chiederne la sua attivazione: “Io voglio che ci siano i soldi del Mes per la sanità, più soldi alla sanità sul Mes, meno soldi ai consulenti e agli amici degli amici”.

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