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Recovery fund, Conte sente Merkel e Macron: negoziati in salita con i Paesi del Nord

I Paesi che si oppongono alla proposta franco-tedesca di un recovery fund da 500 miliardi sono sostanzialmente quattro: Olanda, Austria, Danimarca e Svezia. Il ministro delle Finanze francesi ammette che non saranno trattative facili. Intanto anche in Italia nascono le prime polemiche: Mara Carfagna (Forza Italia) chiede a Conte dove fosse il nostro Paese mentre si discuteva di tematiche così importanti, mentre Pino Cabras (M5s) avverte sulle differenze tra “proclami ad alto impatto mediatico” e la realtà dei fatti.
A cura di Annalisa Girardi
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Giuseppe Conte, dopo aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron, sente anche la cancelliera tedesca, Angela Merkel, per discutere i negoziati sul Recovery Fund annunciato da Parigi e Berlino in risposta all'emergenza coronavirus. Lo conferma una nota di Palazzo Chigi che sottolinea anche come il piano da 500 miliardi di euro rappresenterebbe  "una risposta economica europea tempestiva ed efficace alla sfida senza precedenti del Covid-19". Non si prevedono però trattative in discesa. Lo ha messo in chiaro anche il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire: "Saranno negoziati difficili", ha detto. Bisognerà infatti fare i conti con l'opposizione di almeno quattro Paesi: Olanda, Austria, Svezia e Danimarca.

Le opposizioni in Europa

"Non si deve sottovalutare che un Paese come la Germania accetti l’idea di 500 miliardi di sovvenzioni attraverso un prestito che la Commissione cercherà sui mercati. Una svolta senza precedenti", ha commentato il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni. In effetti, il cambio di rotta di Berlino, tradizionalmente alla guida del fronte rigorista in Europa, lancia un forte segnale. Ma si dovrà comunque fare i conti con i Paesi del Nord. "Ci rifiutiamo di finanziare prestiti non rimborsabili", ha subito messo in chiaro il ministro del Tesoro austriaco, Gernot Bluemel. Anche il danese Nicolai Wammen ha ribadito di essere contrario alla proposta franco-tedesca che prevede una condivisione del debito emesso per sostenere i settori e le regioni più colpite. Wammen ha anche affermato che la Danimarca sta lavorando "con Austria, Svezia e Olanda per avere un bilancio che non sia troppo ampio, perché ci serve denaro anche a livello nazionale".

Le polemiche in Italia

Il prossimo 27 maggio la Commissione europea dovrà presentare una proposta, ma appare già chiaro che la mediazione non sarà semplice. Anche all'interno dei Paesi membri sono nate le polemiche sul piano franco-tedesco. In Italia, dopo i primi commenti del presidente Conte che hanno accolto positivamente la proposta di Merkel e Macron, si sono alzate anche le prime voci di accusa."L’accordo raggiunto da Francia e Germania sul Recovery Fund ha alcuni aspetti positivi, ma le risorse previste non sono sufficienti e i tempi ancora incerti.Dov'era il premier italiano mentre altri discutevano di un argomento così importante per il nostro Paese?", ha scritto Mara Carfagna, di Forza Italia, sulle sue pagine social. Anche nel Movimento Cinque Stelle non vengono nascosti i dubbi. "Anche se le dichiarazioni di Macron e Merkel da un lato e di Lagarde dall'altro sembrano molto ferme, i contorni sono ancora nebulosi, e i testi scritti raccontano scenari meno solidali, segno che ai piani alti in Europa l'accordo non c'è ancora. Non ci devono essere preclusioni ideologiche. Ma occorre una valutazione spietata dei termini reali, distinguendo tra proclami di grande impatto mediatico e la realtà giuridica effettiva sottostante", commenta il pentastellato Pino Cabras.

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