Quanto caleranno le tasse e chi pagherà di meno con la manovra del governo Draghi

La manovra del governo Draghi sta prendendo forma, cercando di andare incontro alle richieste delle forze politiche che sostengono l'esecutivo. Si tratta di un'operazione praticamente impossibile, visto che su alcuni temi ci sono pensieri completamente opposti, ma il presidente del Consiglio è al lavoro per trovare – ancora una volta – la sintesi. Oltre al finanziamento del reddito di cittadinanza e alla questione pensioni, nel Documento programmatico di bilancio varato ieri dal Consiglio dei ministri c'è tutta una parte che riguarda il fisco. Di certezze, al momento, non ce ne sono. Ma l'orientamento del governo sembra chiaro: investire una decina di miliardi per ridurre alcune tasse, e comunque non per tutti.
Tampon tax, plastic tax, sugar tax e bollette
La cifra di cui si parla in queste ore è più che consistente: 8 miliardi di euro previsti per il taglio delle tasse, in una manovra da 23 miliardi in tutto. Un miliardo aggiuntivo, inoltre, verrà utilizzato per calmierare i prezzi delle bollette di luce e gas. Un problema di fatto rimandato solo di qualche settimana con l'intervento del governo in extremis. Altro rinvio per plastic tax e sugar tax, di cui si parla da molto tempo, che ora dovrebbero entrare in vigore a partire dal 2023. Una tassa che invece dovrebbe essere tagliata da subito è l'Iva sugli assorbenti – la cosiddetta tampon tax – che è ancora al 22% come quella dei beni di lusso e dovrebbe scendere al 10%.
Cuneo fiscale, pronto il taglio in legge di Bilancio
Per quanto riguarda il taglio delle tasse vero e proprio, il governo ha messo i fondi, ma non ha ancora chiaro come investirli. In generale si punterà sulla riduzione del cuneo fiscale, per alleggerire la pressione sul ceto medio. Come concretizzare questo passaggio, però, è ancora tutto da decidere. Confindustria preme per alleggerire l'Irap, ma dovrebbe eventualmente finire nella delega fiscale. Si potrebbe cancellare il contributo Cuaf, ma è una misura che si incrocia con l'assegno unico (che parte a gennaio). Insomma, si alleggerirà il prelievo sulle persone fisiche – con la riforma dell'Irpef che sarà un passaggio fondamentale – ma non è ancora chiaro il come.