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Quando verranno fatte le riforme del Piano nazionale di ripresa e resilienza

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è stato inviato a Bruxelles: ma quando verranno fatte le ambiziose riforme? Quando verranno avviati i progetti del Pnrr da completare entro il 2026? A commentare le tempistiche è il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: “Le tre riforme principali le dobbiamo fare al massimo entro un mese dopo l’estate. Non abbiamo tempo”.
A cura di Annalisa Girardi
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Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è stato inviato a Bruxelles: e ora che succede? O meglio, quando verranno fatte le ambiziose riforme comprese nel piano di rilancio che riguardano progetti da completare entro il 2026? "Qui qualcuno pensa che abbiamo presentato il Pnrr e abbiamo risolto tutti i problemi, ma ora dobbiamo predisporre tutte le leggi per spendere quei soldi", ha sottolineato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo all'evento online ‘Comunità energetiche: un circolo virtuoso di vantaggi', organizzato dal Movimento Cinque Stelle. E affermando che per le tre principali riforme i tempi stringono: si andrà al massimo a un mese dopo l'estate.

Si tratta della Giustizia, Pubblica amministrazione e Governance del Pnrr: "Le tre riforme principali le dobbiamo fare al massimo entro un mese dopo l'estate. Non abbiamo tempo", ha sottolineato. Assicurando però al tempo stesso: "Questo governo esiste per questo, è nato su proposta del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al presidente Draghi, per risolvere una questione su tutte: mettere in condizione l'Italia di spendere questi soldi che ha avuto. E quando vedo fibrillazioni parlamentari su singoli argomenti, che però non riguardano il tema di come spendere oltre 200 miliardi di euro per ridare un posto a oltre 1 milione di persone che lo ha perso, penso che si stia perdendo il focus oppure non lo abbiamo mai avuto". Per poi ribadire: "Se non saremo pronti con le Riforme, quando partiremo con la spesa ci fermeremo. Abbiamo una sfida davanti e tutte queste polemiche, sia dentro la nostra forza politica, che tra le forze politiche, gridano veramente vendetta".

Sulle tempistiche del Pnrr era intervenuto anche Mario Draghi presentandolo in Parlamento. "Alcuni di voi hanno sottolineato la ristrettezza dei tempi per discutere del Piano e il limitato coinvolgimento del Parlamento. Indubbiamente i tempi erano ristretti, se si arriva prima si ha accesso ai fondi prima", aveva spiegato, precisando che "la Commissione andrà sul mercato per cercare i fondi intorno a maggio e giugno e poi ci sarà una pausa estiva". Presentare il Piano oltre il 30 aprile, quindi, avrebbe voluto dire aspettare ulteriormente di ricevere le risorse.

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