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Quando avremo un nuovo governo e perché la prossima settimana è decisiva per Meloni

Durante la prossima settimana le trattative per la nuova squadra di governo entreranno nel vivo, anche perché giovedì si riunisce il Parlamento e le consultazioni di avvicinano.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Ancora qualche giorno per "studiare i dossier", come ripete quotidianamente Giorgia Meloni, poi sarà tempo di dedicarsi sul serio alla squadra di governo. Non che la leader di Fratelli d'Italia non lo stia già facendo sotto traccia, ma dalla prossima settimana le trattative si intensificheranno notevolmente. Anche perché per il 13 ottobre – giovedì prossimo – è fissata la prima riunione del nuovo Parlamento, con la successiva elezione dei presidenti di Camera e Senato e la nomina dei capigruppo delle varie forze politiche presenti tra Palazzo Madama e Montecitorio. Saranno proprio i capigruppo, poi, a salire al Colle insieme ai leader per le consultazioni con il Presidente della Repubblica.

L'esito appare abbastanza scontato, almeno al momento. Giorgia Meloni viaggia dritta verso l'incarico, ma prima deve riuscire a mettere d'accordo il centrodestra che – nonostante qualche scricchiolio, in verità – sembra abbastanza compatto. Il primo nodo da sciogliere sarà quello delle presidenze delle Camere: una dovrebbe andare alla Lega e l'altra a Forza Italia, secondo gli ultimi totoministri. Bocciata definitivamente l'idea di lasciarne una – magari Montecitorio – all'opposizione.

Poi il percorso per l'insediamento del nuovo governo sarà tutto in discesa, o quasi. Meloni dovrà soddisfare necessariamente le richieste degli alleati, che da giorni stanno facendo pressione per ottenere più caselle possibili – o con un peso specifico importante – nel nuovo esecutivo. Salvini si è lanciato sul ministero della Natalità, mentre da Forza Italia chiedono un trattamento simile al Carroccio, visto l'ultimo risultato elettorale.

Lunedì Meloni vedrà gli eletti del suo partito, Fratelli d'Italia. Da quel giorno in poi – fanno sapere dallo staff – ogni momento sarà buono per incontrare Salvini e Berlusconi e mettersi sul serio a discutere di poltrone e ministeri. Nel frattempo la presidente del Consiglio in pectore continua a studiare il dossier bollette, dicono. Anche se ormai l'avrà imparato a memoria. Ed è sempre in contatto con Draghi, per un passaggio di consegne ordinato e responsabile al quale – ormai – manca davvero pochissimo.

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