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Qual è il piano del governo Meloni contro il Fentanyl e le altre droghe sintetiche

Per evitare la diffusione del Fentanyl usato con scopi diversi da quelli medici, il governo Meloni ha varato un piano che sarà dettagliato nel tempo, iniziato ieri con sanzioni più dure per chi importa le sostanze che servono a produrre la droga sintetica. Negli Stati Uniti, le morti per Fentanyl sono al centro di una crisi nazionale.
A cura di Luca Pons
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È in arrivo il "Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici", ideato dal governo Meloni e presentato ieri al Consiglio dei ministri. I dettagli saranno comunicati con il tempo: al momento si sa che l'iniziativa coinvolge il ministero dell'Interno, quello della Salute e quello della Giustizia, e che avrà l'obiettivo di "intercettare e impedire l’accesso e la diffusione illegale in Italia del Fentanyl e dei suoi analoghi", oltre a gestire "una ipotetica emergenza", che per ora non c'è, come comunicato da Palazzo Chigi al termine dell'incontro.

Cos'è il Fentanyl e perché può essere pericoloso

Il Fentanyl è un cosiddetto oppioide sintetico, cioè un farmaco creato in laboratorio che ha un effetto simile a quello della morfina. Viene usato da tempo in ambito medico, soprattutto come anestetico per operazioni chirurgiche particolarmente invasive, o come analgesico per cure oncologiche e altre terapie del dolore. La sua potenza però è molto superiore a quella della morfina, e questo lo rende una sostanza pericolosa se viene consumata come droga.

Negli ultimo decennio il numero di overdose letali è aumentato, soprattutto negli Stati Uniti dove la circolazione è molto maggiore: oggi si stima che ce ne siano circa 180 al giorno. In Europa i numeri sono ben più bassi, anche se i rapporti non sono molto aggiornati: i dati più recenti risalgono al 2021, e indicano che in tutto il continente ci furono 137 morti legate al Fentanyl. Di queste oltre la metà (88) avvenne in Germania.

In Italia, la diffusione è piuttosto ampia: la relazione più recente del dipartimento delle Politiche antidroga diceva che il Fentanyl nel 2022 era stato individuato "in molte delle città monitorate": 29 su 33. A livello di quantità consumate, comunque, gli oppioidi sintetici risultavano ben lontani da altre sostanze come stimolanti, cocaina e allucinogeni.

Cosa vuole fare il governo contro la diffusione delle droghe sintetiche

Circa un mese fa, la direzione Prevenzione del ministero della Salute aveva inviato una circolare alle Regioni, ma anche al dipartimento Politiche antidroga e ai Nas chiedendo di controllare con attenzione le scorte di Fentanyl: evitare, ad esempio, furti dalle scorte delle farmacie negli ospedali. Il direttore generale della Prevenzione, Francesco Vaia, aveva alzato il livello di allerta a 3, il grado massimo. Ora è arrivato anche un intervento politico sul tema.

Un primo decreto approvato in esame preliminare, quindi non ancora in vigore, prevede l'aumento delle sanzioni per chi importa o esporta i "precursori di droghe", cioè le sostanze che servono a produrre (tra le altre cose) oppioidi sintetici. Si tratta in alcuni casi di materiali piuttosto comuni come l'efedrina, che è usata in vari medicinali comunali (alcuni contro il raffreddore, per esempio) anche in ambito veterinario. La produzione di droghe sintetiche è cresciuta nel tempo anche perché la produzione di oppio si è ridotta in un molti Paesi, come l'Afghanistan, che l'ha vietata nel 2021 con l'ascesa al potere dei talebani.

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