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Qatargate News -Inchiesta Qatar-Parlamento Europeo

Qatargate, Cozzolino lascia tutti gli incarichi: pronto a essere sentito dalla commissione Giurì

L’eurodeputato Pd Andrea Cozzolino si dimette dalla commissione Pegasus e dalla delegazione Maghreb, per essere sentito essere sentito dalla commissione Giurì e “ribadire la sua totale estraneità ai fatti”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Svolta nell'inchiesta Qatargate. L'onorevole dem Andrea Cozzolino, attualmente sospeso dal partito, lascia i suoi incarichi e si dichiara pronto ad essere sentito dalla commissione Giuridica (Juri). Lunedì 16 gennaio il Parlamento europeo voterà per la revoca dell’immunità per l’europarlamentare, come richiesto dalla procura belga. La richiesta di revoca dell'immunità parlamentare riguarda anche l'eurodeputato italo-belga Marc Tarabella, anche lui iscritto al gruppo socialista S&D.

Come annunciato il Pd ha già fatto sapere che voterà sì alla revoca: "Il Pd voterà a favore della revoca dell'immunità", aveva annunciato il capodelegazione dem al Pe, Brando Benifei.

"La richiesta di revoca dell'immunità avanzata nei confronti dell'onorevole Cozzolino si compone di poche battute ed è articolata su una ipotesi investigativa che non sembra riguardarlo atteso che niente e nessuno lo coinvolge direttamente. Cozzolino, come anticipato, chiederà di essere sentito dalla commissione Giurì per ribadire la sua totale estraneità ai fatti e rispondere a tutte le domande che gli verranno poste". Lo comunicano, per conto dell' europarlamentare Andrea Cozzolino, gli avvocati Federico Conte, Dezio Ferraro, Dimitri De Becó, annunciando che "al fine di consentire la massima trasparenza e serenità nello svolgimento dei lavori, Cozzolino ha già comunicato le sue dimissioni dalle commissione Pegasus e dalla delegazione Maghreb."

Il Parlamento europeo intanto ha annunciato un giro di vite per evitare il ripetersi di nuovi scandali, predisponendo un pacchetto di 14 misure per provare ad arginare i rischi di corruzione e inquinamento dell'attività parlamentare. Si va dal divieto di esercitare l'attività di lobbying per gli ex deputati, per un massimo di due anni, alla revoca degli accrediti agli ex componenti dell’Eurocamera; ci saranno più controlli sulle organizzazioni iscritte al registro delle lobby e possibile numero massimo di badge; nuovo registro degli ingressi nei palazzi delle istituzioni; inoltre ci sarebbe anche l'ipotesi di sospendere la pensione per chi viene condannato a oltre due anni di reclusione.

Sono solo alcuni dei punti contenuti nella bozza di riforma delle regole di accesso ai palazzi del Parlamento Ue e di condotta degli europarlamentari, presentata ieri dalla presidente Roberta Metsola alla Conferenza dei gruppi, di cui Policy Europe ha preso visione. Il documento, che continuerà ad essere discusso con i gruppi, rappresenta solo un punto di partenza.

"Lo scopo di queste proposte – si legge – è definire azioni che possono essere attuate a breve termine per rafforzare gli strumenti del Parlamento europeo in materia di trasparenza, etica e condotta e per migliorare i nostri rapporti di lavoro con i paesi terzi. Queste proposte costituiscono il punto di partenza di una più ampia riforma del Parlamento europeo". Metsola ha chiesto al segretario generale di formare una task force amministrativa per definire un piano di rapida implementazione delle misure che verranno stabilite.

Secondo Metsola "Sulle interferenze straniere avremmo dovuto vigilare di più", non solo per quanto riguarda il Marocco e il Qatar ma anche sulle altre autocrazie come la Russia e la Cina. Il Parlamento europeo "non meritava questo scandalo" e ora serve una risposta in tempi brevi.

"Ridurremmo i tempi" anche perla revoca dei due eurodeputati indagati, Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, ma serviranno "due mesi".

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