Putin mediatore tra Israele e Iran: l’idea di Trump bocciata al G7, Meloni scettica e Salvini apre

AGGIORNAMENTO: Mentre vanno avanti gli attacchi incrociati fra Iran e Israele, con almeno 224 civili uccisi in Iran dall'inizio dei raid, e una quindicina di morti in Israele, Netanyahu fa sapere di aver eliminato, Mohammad Kazemi e Hassan Mohaqeq, cioè il capo dell'intelligence dei Pasdaran a il suo vice. Davanti all'escalation il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto di aver sentito Vladimir Putin al telefono sabato, aggiungendo che quest'ultimo sarebbe pronto a mediare tra le parti in conflitto. Lo stesso presidente Usa ha dichiarato di essere "aperto" a riconoscere al leader del Cremlino questo ruolo.
Trump ha inoltre sottolineato che al momento gli Stati Uniti "non sono coinvolti" nella guerra, aggiungendo che non è escluso che lo saranno.
I leader del G7, che oggi prende il via in Canada, hanno mostrato una chiusura davanti alle dichiarazioni di Trump, anche perché stiamo parlando di colui che tutto l'Ue riconosce come la causa della guerra in Ucraina. Per Giorgia Meloni, che pure fino ad ora non ha mai criticato apertamente le scelte di Trump, nemmeno quelle più controverse, appoggiando per esempio il recente invio di soldati della Guardia Nazionale e poi dei Marines, a Los Angeles per sedare le proteste contro le politiche anti-migranti dell'amministrazione americana, la proposta di Putin come mediatore suscita non poco imbarazzo.
Ufficialmente Meloni non ha preso posizione, temporeggia, ma ha lasciato parlare al suo posto il ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Non lo so, vediamo come si sviluppa la situazione", si è limitato a commentare il vicepremier, interpellato a Zona Bianca, su Rete4, sulla disponibilità espressa dal presidente russo a mediare tra Israele e Iran, accolta dal presidente americano.
"Per adesso continuano i bombardamenti da parte israeliana e le reazioni con il lancio di missili da parte iraniana", ha proseguito il ministro, sottolineando che se Israele "è più forte da un punto di vista militare, non dobbiamo sottovalutare l'Iran. È una guerra che continuerà per giorni e giorni", ha sottolineato.
Molto più netto il presidente francese Emmanuel Macron: "Non credo che la Russia, che oggi è impegnata in un conflitto ad alta intensità e ha deciso di non rispettare la Carta delle Nazioni Unite da diversi anni, possa essere in alcun modo un mediatore", ha detto ieri ai giornalisti durante il suo viaggio in Groenlandia.
Fonti italiane all'Ansa hanno spiegato che l'obiettivo è arrivare a un coordinamento generale con Washington, con cui "non c'è disallineamento". Ma, sottolineano le stesse fonti, è importante che dal G7 escano delle indicazioni chiare su questa crisi, "anche per l'importanza che questo formato deve continuare ad avere".
Si attendono comunque i bilaterali che Trump avrà con i vari leader, anche se non ci sono notizie di al momento di un bilaterale tra la presidente del Consiglio Meloni e il presidente americano. Meloni, che introdurrà una delle 7 sessioni di lavoro previste durante il vertice, dedicata al tema delle comunità sicure, punta ad arrivare a una posizione coordinata sulla guerra tra Teheran e Tel Aviv con gli altri partner europei. Con lo stesso obiettivo ieri, in un vertice informale, ha già visto il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il primo ministro britannico Keir Starmer e il primo ministro canadese, Mark Carney.
In agenda, oltre alle discussioni sulla crisi in Medio Oriente, c'è pure il dossier Ucraina, che sarà al centro martedì di una sessione di lavoro dedicata, con il presidente Volodimir Zelensky, che potrebbe avere un incontro anche con Meloni. Al summit sarà affrontato anche il tema dei dazi, a una ventina di giorni dalla scadenza della sospensione delle tariffe Usa nei confronti dell'Ue.
Salvini apre a proposta di Putin come mediatore tra Tel Aviv e Teheran
Secondo Salvini l'idea che Putin possa fare da mediatore tra Israele e Iran non è affatto da scartare: "Cosa ne penso dell'idea di Putin mediatore tra Israele e Iran? Vorrebbe dire che finisce il conflitto Russia-Ucraina, con un tavolo cui lavorano da tempo ucraini e russi, nella speanza che non ci siano disturbatori", ha detto ai microfoni di ‘No Stop', su Rtl 102.5. "Partendo dal presupposto che Putin è nel torto perché ha iniziato la guerra", ha detto, "sono passati 3 anni, 18 pacchetti di sanzioni ma non mi sembra che la Russia sia in ginocchio". Inoltre "Trump ha molti più elementi di me e se lo propone il presidente della più grande democrazia del mondo, nonostante venga definito pazzo o fascista, qualcosa vorrà dire".