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Pronto il piano di tagli alla spesa pubblica, sei miliardi di risparmio subito

Il Piano preparato dal commissario per la spending review Carlo Cottarelli prevede tagli sugli acquisti della PA, sui sussidi alle imprese, e sui costi della politica.
A cura di A. P.
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È ormai pronto il piano di tagli alla spesa pubblica preparato dal supercommissario alla spending review Carlo Cottarelli che dovrà essere valutato dal nuovo governo. Dopo l'addio di Enrico Letta il nuovo progetto, infatti, passerà nelle mani del Premier Matteo Renzi e del neoministro dell'economia Pier Carlo Padoan che dovranno dare il via ibera definitivo. Si tratta di un progetto molto ambizioso che, come racconta il quotidiano La Stampa, prevede un risparmio di almeno 4,5 miliardi e fino a sei miliardi solo nell'arco di quest'anno. Non solo, tramite misure drastiche di riduzione degli sprechi nelle amministrazioni centrali e locali il piano Cottarelli conta di far risparmiare allo stato 12 miliardi nel 2015, 20 nel 2016, e fino 30 a regime, nel 2017. Insomma una spending review molto incisiva e più drastica rispetto a quella voluta dal governo Monti e preparata in base alle relazioni tecniche prodotte dalle 25 task force attivate in seguito all'arrivo dello stesso Cottarelli.

Le voci di spesa – Il dossier si basa su alcune grandi voci di spesa non dissimili da quelle già individuate a suo tempo dall'ex commissario alla spending review Bondi. Un risparmio di almeno 2,5 miliardi già da quest’anno e cinque dal 2015 potrebbe arrivare ad esempio attraverso una nuova revisione delle spese intermedie della Pubblica amministrazione, vale a dire carta, computer, servizi di manutenzione e quant'altro serve per il normale lavoro degli uffici. L'intento è di forzare ancora di più sulle maxi-gare di acquisto così da strappare prezzi più convenienti. Altri 1,5 miliardi di euro di risparmi dovrebbero arrivare dai tagli ai cosiddetti sussidi alle imprese, quei fondi elargiti alle imprese pubbliche dallo Stato, ma anche distribuiti a pioggia dalle regioni attraverso tanti canali di spesa.

Costi della politica – Il piano Cottarelli, infine, prevede tagli alle classiche spese odiate dagli italiani, quelle per la politica, per gli stipendi dei manager pubblici, per le auto blu, e per la formazione professionale. A parte i costi della macchina politica, a partire dal finanziamento ai partiti, infatti sono ancora molte le auto blu  in mano ai Comuni e alle Regioni e ancora troppo labili i criteri in base ai quali si assegnano i premi di risultato e promozioni ai dirigenti pubblici. Tutti soldi risparmiati che secondo l'intenzione del governo dovrebbero servire a finanziare una riduzione della pressione fiscale, soprattutto sul lavoro.

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