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Primarie centrosinistra, Renzi a Bersani: “Prendiamo un caffè insieme” (VIDEO)

Dopo lo scontro che ha infiammato la campagna elettorale per il ballottaggio delle primarie del centrosinistra, Renzi prova a ricucire lo strappo con Bersani invitandolo a ritirare il ricorso ai garanti per tranquillizzare gli animi, ma intanto pubblica le venti differenze con il segretario del Pd.
A cura di Antonio Palma
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A poche ore dal voto per il ballottaggio delle primarie del centrosinistra la polemica tra i due contendenti al ballottaggio, Bersani e Renzi, era salita di tono arrivando quasi allo scontro frontale, poi però è arrivata la retromarcia con un tentativo di dialogo per calmare gli animi. Con un tweet e un messaggio chiaro il Sindaco di Firenze ha teso la mano al segretario del Pd invitandolo a prendere un caffè insieme per fare "un appello alla serenità per domani" approfittando del fatto che sono oggi entrambi a Milano. "Non roviniamo tutto all'ultima curva" ha detto Renzi rivolto a Bersani e al suo comitato chiedendo di ritirare il famoso ricorso ai garanti sulle presunte irregolarità per l'acquisto di pubblicità sui giornali.

Il motivo del contendere ovviamente sono sempre le regole per la registrazione al ballottaggio da parte di chi non ha votato al primo turno che secondo Bersani e il comitato dei garanti riguardano solo chi effettivamente non ha potuto recarsi ai seggi domenica scorsa con una giustificazione plausibile, mentre per Renzi permettono a chi lo vuole di poter votare anche solo al secondo turno. Il comitato di Renzi ha previsto addirittura un sito sul quale potersi registrare per il ballottaggio di domenica 2 dicembre, dove si invitano le persone a presentarsi ai seggi muniti di documenti e pretendere di votare, scatenando l'ira di Bersani. Uno scontro che ha avuto momenti di estrema criticità e che ha rischiato che i due contendenti arrivassero alla rottura definitiva. Per Renzi non è stato violato alcun regolamento essendo il suo uno spot pro voto e non a favore di un candidato e ha rilanciato sul proprio profilo facebook i venti motivi di differenza.

 VENTI MOTIVI DI DIFFERENZA TRA NOI E LORO
1) Noi vogliamo abolire il finanziamento pubblico ai partiti. Loro no. Hanno giustificazioni nobili e risalgono persino a Pericle. Poi però votano con Fiorito l'aumento dei fondi in Regione Lazio. E presentano disegni di legge con Sposetti per aumentare il contributo alle fondazioni.
2) Noi abbiamo la vocazione maggioritaria. Loro hanno la vocazione minoritaria. E allora va bene chiunque, da Diliberto fino a Casini. Però poi non si governa. E la triste fine dell'Unione lo dimostra
3) Noi abbiamo rispettato tutte le regole. E le pagine a pagamento comprate non erano per Renzi, ma per invitare al ballottaggio. Loro hanno scritto tutte le regole, ma si sono dimenticate di rispettarle. Dai manifesti di Roma agli annunci su La Stampa con scritto "Vota Bersani" Bisognerebbe diffidare dei moralisti senza morale
4) Noi non abbiamo vitalizi, perché il vitalizio è la morte della dignità della politica. Loro sì. Hanno i vitalizi. E li cumulano tra quelli regionali e quelli parlamentari.
5) Noi abbiamo messo online tutte le spese del Comune di Firenze e del comitato elettorale, comprese le fatture. Loro devono ancora mettere online le fatture del partito e della campagna elettorale.
6) Noi vogliamo un'Italia che scommetta sulla green economy, sull'abolizione dei sussidi alle solite imprese, sulle piccole manutenzioni. Loro sono i sostenitori delle grandi opere e hanno realizzato una politica industriale che ci ha regalato Sulcis, Ilva, crisi Fiat
7) Noi siamo considerati i berlusconini, loro però si sono dimenticati del conflitto di interessi.
8) Noi vogliamo incrociare i dati fiscali con la tecnologia, vogliamo mandare a casa la dichiarazione dei redditi precompilata, semplificare il processo tributario. Loro hanno fatto il decreto che ha dato i poteri a Equitalia, forte coi deboli e debole coi forti: hanno messo le ganasce all'artigiano ma non sono riusciti a colpire l'evasore totale
9) Noi siamo stati accusati come amici degli Cayman ma proponiamo l'accordo con la Svizzera. Loro sono quelli dei capitani coraggiosi, delle trattative sulle banche e di Alitalia.
10) Noi vogliamo un codice del lavoro con pochi articoli chiari, traducibili in inglese, con il contratto unico a tutele progressive e una sicurezza flessibile. Loro difendono le norme del passato perché devono mediare tra troppe anime diverse per avere un'idea di futuro
11) Noi proponiamo la civil partnership in 100 giorni. Loro hanno avuto 2.547 giorni ma se ne sono dimenticati. O erano indaffarati.
12) Noi abbiamo messo in squadra più donne che uomini. Loro si limitano a fare dei bellissimi convegni su questo tema.
13) Noi abbiamo dimezzato il numero degli assessori. Loro hanno fatto il Governo dell'Unione con 101 membri.
14) Noi proponiamo per il sud la rivoluzione del merito e della conoscenza, partendo dai fondi europei. Loro sarebbero anche d'accordo, ma poi la rete del potere territoriale è saldamente in mano agli amici degli amici. Che portano voti, ma non cambiano il Mezzogiorno.
15) Noi proponiamo di restituire dignità sociale al maestro, all'insegnante. Loro hanno fatto la riforma Berlinguer, le scuole di specializzazione e si è visto il risultato.
16) Noi vogliamo una Rai libera dai partiti. Loro hanno nominato i direttori nella settimana delle primarie.
17) Noi siamo per le autonomie locali basate sui comuni. Loro hanno preferito dare potere alle Regioni con la riforma del titolo V della Costituzione
18) Noi siamo portatori di una speranza. Loro vogliono rassicurare chi ha paura
19) Noi vogliamo mandare a casa chi è stato in Parlamento per quindici anni perché ci siamo dati delle regole. Loro si sono dati delle deroghe.
20) Noi se perdiamo saremo leali fino alla fine della campagna elettorale. Loro – dice D'Alema – diranno che è finito il centrosinistra.

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