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Prima delle restrizioni di Natale la mobilità è tornata ai livelli di ottobre: l’allarme del Cts

Ci vorranno almeno due settimane per vedere gli effetti degli affollamenti nelle stazioni e del boom di spostamenti registrati lo scorso fine settimane, prima dell’introduzione delle nuove restrizioni anti-Covid messe in campo dal governo nel periodo delle festività natalizie. La speranza è che l’impatto sulla curva dei contagi venga mitigato dai giorni di zona rossa e arancione alle porte.
A cura di Annalisa Girardi
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Non sono passate nemmeno 48 ore da quando sono entrate in vigore le nuove regole anti-Covid che vietano gli spostamenti tra le Regioni, anche se in zona gialla. Ci vorrà molto di più, almeno una quindicina di giorni, per vedere l'impatto sulla curva dei contagi del weekend precedente alle nuove restrizioni, quando moltissimi italiani si sono affrettati a salire su un aereo per tornare a casa o si sono recati in negozi affollati per comprare gli ultimi regali di Natale prima delle chiusure. Gli effetti del boom di spostamenti, che sono nettamente aumentati negli ultimi giorni prima della zona rossa, li vedremo solo all'inizio del nuovo anno. "Il rischio è che tutto quello che abbiamo visto negli ultimi quindici giorni possa tradursi in una spinta alla circolazione del virus. Sarà importante monitorare il possibile impatto sugli indicatori epidemiologici", commenta all'Huffington Post Sergio Iavicoli, membro del Comitato tecnico scientifico e direttore del dipartimento di medicina, epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale dell’Inail.

Proprio l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro ha analizzato alcuni dati sugli spostamenti degli italiani tra il 1° settembre e il 19 dicembre, sottolineando un aumento della mobilità negli ultimi giorni. Che, dopo le forti riduzioni riscontrate tra novembre e l'inizio di questo mese, è tornata ai livelli di metà ottobre. Cioè al periodo in cui non erano ancora in vigore le misure restrittive più severe. "In passato abbiamo visto che a un aumento della mobilità ha corrisposto un incremento degli indicatori del contagio", aggiunge l'esperto del Cts.

Precisamente, questo si è visto a settembre: quando hanno riaperto le scuole e quando diverse attività sono tornate a essere in presenza, anche la circolazione del virus è tornata ad aumentare. E ben presto è sfuggita dal nostro controllo, facendo saltare il sistema di tracciamento e rischiando il tracollo dei servizi sanitari. Che cosa potrebbe comportare, allora, un ritorno dei livelli di mobilità a quelli registrati a metà ottobre? Mese in cui si è poi rivelato necessario introdurre divieti e restrizioni per contenere la diffusione dell'infezione. La speranza per gennaio, tuttavia, è che gli effetti di questo incremento della mobilità registrato dai ricercatori dell'Inail vengano compensati dalle settimane di severe misure anti-Covid alle porte.

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