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Presidente Commissione Ue Juncker: “Crescita zero per l’Italia farà aumentare i problemi”

In un’intervista a Che tempo che fa il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, parlando dell’economia italiana, ha detto che “la crescita arriverà solo allo 0,2%, cioè a zero, è una sorta di stagnazione. Ciò farà sì che i problemi dell’Italia non faranno che crescere”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Crediamo che la crescita dell'Italia arriverà solo allo 0,2 per cento, cioè zero. Il che vuol dire che i problemi dell'Italia continueranno a crescere", ha detto Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, intervistato da Fabio Fazio a Che tempo che Fa, riprendendo l'intervento di oggi del ministro dell'Economia Giovanni Tria. Il titolare del Mef, al Festival dell'Economia civile, oggi ha detto che il problema è che l'Italia "da dieci anni cresce un punto percentuale in meno del resto d'Europa, significa che la nostra economia è allo ‘zero' mentre la Germania riesce a rimanere allo 0,7-0,8 per cento". 

"Con i nostri amici italiani – ha aggiunto Juncker – avevamo un contenzioso, nel corso degli ultimi mesi, relativo al livello della crescita italiana. I livelli annunciati dall'Italia si sono rivelati imprecisi e noi l'avevamo previsto, tutti noi: riteniamo che la crescita arriverà solo allo 0,2%, cioè a zero, è una sorta di stagnazione. Ciò farà sì che i problemi dell'Italia non faranno che crescere. Il governo italiano cerca di prendere provvedimenti che permettano, crede il governo, all'Italia di riprendere a crescere. Voglio crederci, ma non ne sono certo. Bisognerà dunque che siano applicati strumenti che permettano all'Italia di riavviarsi".

"Penso che l'Italia sappia quali sono i suoi problemi: la crescita in Italia è in ritardo rispetto a quella europea da 20 anni a questa parte ma dire che è un rischio" per l'economia mondiale come ha fatto il Fmi "è un'esagerazione, malgrado il debito pubblico sia preoccupante", ha detto Juncker. Il Fondo Monetario Internazionale ha detto infatti più volte che l'Italia può essere un rischio per l'economia mondiale. "Lei condivide?", ha chiesto Fazio a Juncker. "Non andrei così lontano – ha risposto il presidente della Commissione Ue – Non mi piacciono i discorsi profetici, perché rischiano di avverarsi. Penso che l'Italia sappia quali sono i suoi problemi. La crescita italiana è in ritardo rispetto all'Europa, da vent'anni a questa parte. Bisognerà dunque che l'Italia torni a scoprire gli strumenti che le permetteranno di rilanciare la propria crescita, ma dire che l'Italia costituisce un rischio mi sembra un'esagerazione, anche se i livelli del debito pubblico sono pericolosamente alti. Il 130% è uno dei livelli di debito pubblico più alti al mondo e bisognerà correggerlo, ridurlo".

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