Pontida, Gad Lerner: “Salvini non si è scusato”. Lui replica: “Non è giornalista ma calunniatore”

Dopo gli insulti rivolti da alcuni militanti leghisti a Gad Lerner, in occasione del tradizionale raduno del Carroccio a Pontida, la polemica tra il giornalista e il leader del partito, Matteo Salvini, prosegue anche a distanza. Sugli insulti ricevuti ieri da Lerner interviene l’ex ministro dell’Interno, intervistato da 7Gold: “Questi non sono giornalisti, ma spesso calunniatori”, dice Salvini riferendosi a Lerner così come al videoreporter di Repubblica aggredito durante la manifestazione. “Non si tratta mai male nessuno, a casa mia l’ospite è sacro, ma se uno sputa veleno su una persona per vent’anni…”, afferma ancora ricordando che “Lerner una volta si augurò la mia morte”. Ribadendo che l’ospite va servito e riverito, il leader leghista non risparmia altre critiche ai giornalisti che sono stati offesi: “Repubblica e Gad Lerner passano la vita a insultarmi, credo che un giornalista debba essere superiore”.
Gad Lerner replica: Bossi si scusava, Salvini ci marcia
Anche Gad Lerner prende la parola, intervistato a Circo Massimo, su Radio Capital: “Salvini? Non mi ha chiamato e diciamo che non mi manca. Nel coro emergono gli umori, le pulsioni, che individualmente magari nessuno ha il coraggio di esprimerti. Non è successo niente di grave, sono andato lì a fare il mio lavoro, ma rilevo qualche differenza rispetto al passato. Perché quando anche un parlamentare della Lega diceva nei comizi ‘vedo Lerner e capisco Hitler' arrivava la mattina dopo la telefonata di Umberto Bossi che diceva ‘scusalo, noi non la pensiamo certo così”. Poi il giornalista continua: “Mi è successo più di recente con Giorgetti, che mi ha detto ‘non pensare che questa pulsione razzista e antisemita sia l'espressione della Lega'. Ho l'impressione che invece Salvini ci gongoli e ci marci un po'. Di certo non telefona”.
Lerner continua a parlare della Lega e sostiene che Salvini si stia preparando “per una traversata del deserto, anche se dichiara di voler tornare al governo fra pochi mesi. Si immagina di nuovo una fase lunga di movimentismo nel quale raccogliere anche l'estrema destra. E già a Roma, davanti a Montecitorio, Casapound e Forza Nuova erano tornati al fianco della Lega e di Fratelli d'Italia”. Secondo Lerner il nuovo governo è nato per quella che definisce la “pirlata compiuta autolesionisticamente da Salvini”.