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Pnrr, slittano 500 milioni per gli alloggi degli studenti. Schlein: “Governo non sa gestire il piano”

“Non arrivano proprio quei soldi che erano destinati all’emergenza abitativa per quale gli studenti hanno protestato in questi mesi nelle tende. Quando si colpisce il loro diritto all’abitare si colpisce anche il diritto costituzionale allo studio”, ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, parlando dello slittamento di mezzo miliardo di euro dalla terza rata del Pnrr.
A cura di Annalisa Girardi
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Il nodo della terza rata del Pnrr è stato finalmente sciolto e la tranche di pagamenti da Bruxelles arriverà entro la fine di quest'anno. Anche se sarà più bassa del previsto di mezzo miliardo di euro: 18,5 miliardi invece dei 19 inizialmente stabiliti. Un ridimensionamento dell'importo dovuto a delle modifiche sugli obiettivi, in particolare per quanto riguarda gli alloggi universitari. I 500 milioni che servivano per incrementare i posti letto negli studentati non svaniranno nel nulla, ma sono stati trasferiti alla quarta rata. Insomma, le cifre complessive al nostro Paese non cambiano, si sono affrettati a rassicurare dal governo. Ma l'opposizione non ha fatto mancare le sue critiche.

"Bene che arrivi finalmente la terza rata, ma si dimostra l'incapacità del governo di gestire questo grande piano unico e irripetibile per gli investimenti nel nostro Paese. I 500 milioni per gli alloggi degli studenti non arrivano. Non arrivano proprio quei soldi che erano destinati all'emergenza abitativa per quale gli studenti hanno protestato in questi mesi nelle tende. Quando si colpisce il loro diritto all'abitare si colpisce anche il diritto costituzionale allo studio", ha commentato la segretaria del Pd, Elly Schlein. Che ha poi aggiunto: "È chiaro che serve più attenzione e urgenza da parte di un governo che ha parlato per mesi di modifiche al Pnrr e ancora non le ha presentate in Parlamento. Noi siamo disponibili a collaborare e a dare una mano, ma abbiamo bisogno di uno scatto avanti del governo".

Anche il capogruppo dem in Senato, Francesco Boccia, ha lanciato un affondo contro l'esecutivo. "L’esito della cabina di regia sul Pnrr conferma in pieno le nostre preoccupazioni: questo governo non è in grado di gestire il più grande progetto di rinascita e sviluppo del nostro Paese. Il ministro Fitto è venuto più volte in commissione a cercare di rassicurare il Parlamento e a dirci che era tutto a posto. Ma da oggi è certificato che questo governo non è all’altezza di garantire al nostro Paese le risorse che l’Europa ci aveva promesso". E ancora: "Da oggi è ufficiale che siamo costretti a rinunciare a 500 milioni della terza rata. Cosa succederà quando dovremo riscuotere la quarta, per la quale il governo ha già ammesso di non essere in grado di centrare quasi la metà dei progetti?".

Una rassicurazione è arrivata dal commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, che ha definito l'intesa raggiunta come positiva: "Abbiamo lavorato molto in queste settimane in modo costruttivo, e penso che la soluzione sia molto positiva. L'Italia raggiungerà gli obiettivi previsti per la terza e la quarta rata. Per la Commissione europea è una buona notizia, così come lo è per l'Italia", ha detto. Per poi affermare che l'Italia dovrebbe ricevere la terza rata già nelle prossime settimane e che la Commissione sta esaminando le richieste di modifica per quanto riguarda gli obiettivi della quarta rata.

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