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Il caso del comune di Bari

Piantedosi avvia procedura per sciogliere Comune di Bari per mafia, Decaro: “Dichiarazione di guerra”

Il ministro Piantedosi ha nominato la commissione che dovrà valutare l’eventuale scioglimento del Comune di Bari per infiltrazioni mafiose, a seguito di un’inchiesta della Dda su un possibile voto di scambio. Il sindaco Antonio Decaro: “Guarda caso alla viglia delle elezioni”.
A cura di Luca Pons
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Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha nominato la commissione che verificherà un eventuale scioglimento del Consiglio comunale di Bari per possibili infiltrazioni mafiose. A comunicarlo è stato lo stesso sindaco di Bari, Antonio Decaro, dopo una telefonata con il ministro: "Oggi è stato firmato un atto di guerra nei confronti della città di Bari", ha detto Decaro.

Alla base della decisione del ministro c'è l'indagine della Direzione distrettuale antimafia che alla fine di febbraio ha portato a misure cautelari per 130 persone tra Bari e provincia: riguarda infiltrazioni mafiose in vari settori della macchina pubblica e anche un presunto voto di scambio che sarebbe avvenuto alle elezioni comunali baresi del 2019. La consigliera comunale Maria Carmen Lorusso (eletta con il centrodestra e poi passata con la maggioranza di Decaro) è stata messa agli arresti domiciliari. È la moglie di Giacomo Oliveri, ex consigliere regionale a sua volta detenuto in carcere in via cautelare.

Decaro ha detto che la nomina del ministro è arrivata dopo la "richiesta di un gruppo di parlamentari di centrodestra pugliese", e ha ricordato che il Procuratore distrettuale antimafia in conferenza stampa ha detto che "l'amministrazione comunale di Bari in questi anni ha saputo rispondere alla criminalità organizzata". Poi ha sottolineato che lo scioglimento di un grande capoluogo di Regione non è "mai successo in Italia, nemmeno ai tempi dell’inchiesta su Mafia Capitale".

È quindi "un atto gravissimo, che mira a sabotare il corso regolare della vita democratica della città di Bari". Infatti, la mossa arriva "guarda caso alla vigilia delle elezioni", ha detto il sindaco. "Elezioni che il centrodestra a Bari perde da vent’anni consecutivamente. Per le quali stenta a trovare un candidato e che stavolta vuole vincere truccando la partita".

Decaro ha anche aggiunto che solo ieri aveva consegnato un dossier con "migliaia di pagine" sulle attività del Comune "contro la criminalità organizzata". Un dossier che , "vista la rapidità con cui è giunta la notizia della nomina della commissione", evidentemente "nessuno si è curato di leggere", perché "ha avuto più valore la pressione politica del centrodestra barese". Decaro ha concluso: "Fosse l’ultimo atto della mia esperienza politica. Non starò zitto. Non assisterò in silenzio a questa operazione di inversione della verità e di distruzione della reputazione di una amministrazione sana e di una intera città".

A commentare la vicenda è stato Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato: "Ha poco da mostrare insofferenze il sindaco di Bari", ha detto. La commissione è "un atto dovuto dopo gli sconcertanti episodi sui quali Decaro non può certo minimizzare. Sono certo che la commissione di accesso dimostrerà lo stato di profondo degrado in cui è precipitata l'amministrazione comunale barese. Bari ha bisogno di aria pulita e di legalità".

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