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Elezioni politiche 2022

Perché non tutti i partiti devono raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni

La normativa stabilisce che i partiti che intendono partecipare alle elezioni debbano raccogliere un certo numero di firme per ogni collegio alla Camera e in Senato in cui desiderano presentarsi. Ma ci sono delle eccezioni.
A cura di Annalisa Girardi
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Bisogna raccogliere almeno 36 mila firme per presentare una propria lista elettorale di candidati e partecipare così alle elezioni del 25 settembre. Questo è quanto stabilito dalla normativa sulle procedure elettorali, rivisitata dopo il taglio dei parlamentari a 600 tra deputati e senatori. Non vale però per tutti i partiti: quelli che sono già in Parlamento, infatti, non dovranno raccogliere alcuna firma. Ma prima di capire quindi chi deve racimolare le firme necessarie per presentarsi al voto, vediamo nello specifico cosa dicono le norme al momento.

La legge di riferimento è la 316 del 1957. Questa stabilisce che i partiti che hanno intenzione di partecipare alle elezioni debbano esibire un certo numero di firme (rigorosamente raccolte a mano alla presenza di un pubblico ufficiale) per ogni collegio in cui desiderano correre. Le cose sono quindi cambiate con la riduzione del numero di deputati e senatori. Prima servivano (sia ai partiti che alle coalizioni) almeno 1.500 firme (e non più di 2.000) per ognuno dei 63 collegi plurinominali alla Camera e altre 1.500 per ogni collegio plurinominale in Senato (sono 33): per presentarsi in tutti i collegi servivano quindi 94.500 firme in totale. Con il taglio dei parlamentari i collegi plurinominali sono diventati 49 a Montecitorio e 26 a Palazzo Madama: in totale la soglia di firme da raggiungere è quindi scesa a 73.500.

C'è però un altro aspetto da considerare: la legge stabilisce infatti che "in caso di scioglimento della Camera dei deputati che ne anticipi la scadenza di oltre centoventi giorni, il numero delle sottoscrizioni è ridotto alla metà". Non più 1.500 firme per ogni collegio, quindi, ma 750. Ed è così che si arriva complessivamente a 36.750 firme necessarie per potersi presentare alle elezioni.

Come abbiamo detto, però, il decreto Elezioni individua una serie di esenzioniIn primis per i "partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare in almeno una delle due Camere al 31 dicembre 2021". Non è quindi richiesta alcuna firma a Partito democratico, Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Movimento Cinque Stelle, Liberi e Uguali, Italia Viva, Coraggio Italia. C'è un'altra eccezione, che riguarda ad esempio +Europa: non dovrà raccogliere firme anche chi "ha presentato candidature con proprio contrassegno alle ultime elezioni della Camera dei deputati o alle ultime elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia in almeno due terzi delle circoscrizioni e abbiano ottenuto almeno un seggio assegnato in ragione proporzionale o abbiano concorso alla determinazione della cifra elettorale nazionale di coalizione avendo conseguito, sul piano nazionale, un numero di voti validi superiore all'1% del totale". Tutti i nuovi partiti, invece, dovranno presentare il numero di firme necessario, previsto dalla legge.

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