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Perché lunedì Conte potrebbe decidere di lasciare il Movimento 5 Stelle dopo la lite con Grillo

Lunedì potrebbe essere il giorno in cui Giuseppe Conte lascia l’incarico di capo politico del Movimento 5 Stelle, incarico che, di fatto, non era mai stato ufficializzato. Da mesi l’ex presidente del Consiglio lavorava per il suo nuovo movimento e per scrivere il nuovo statuto, ma negli ultimi giorni si è creata una frattura insanabile con Beppe Grillo. Neanche i senatori pentastellati sono riusciti a convincerlo, con Conte che lunedì dovrebbe parlare in conferenza stampa per dire la sua. Intanto gli attivisti si schierano con lui, lo considerano il più amato e il futuro del partito.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Scegliere tra il nuovo capo politico (mai eletto) e il garante fondatore. Una decisione molto difficile, nel momento più duro nella storia del Movimento 5 Stelle. Il crollo dei consensi, la convivenza nel governo Draghi dove il peso specifico della prima forza del Parlamento si è assottigliato e la consapevolezza che la prossima legislatura si avvicina e i nodi da sciogliere sono tanti, troppi. Giuseppe Conte sembrava il punto di svolta, con tanto di benedizione di Beppe Grillo che lo aveva incontrato più volte segretamente e poi pubblicamente, poi la lite con Casaleggio e Rousseau per avere quei dati degli iscritti che avrebbero dovuto votare ufficialmente per l'ex presidente ed eleggerlo a capo politico.

Scegliere da che parte stare non è affatto facile, tanto più per gli attivisti del movimento nato dalle mani di Grillo. Certo che, tra quelli che hanno partecipato alla cena elettorale a Roma per sostenere la ricandidatura a sindaca di Virginia Raggi, la bilancia pende nettamente a favore di Conte. L'ex presidente del Consiglio è stato individuato come il futuro del Movimento 5 Stelle, mentre Grillo non è il passato, ma in questo momento sembra quasi un ostacolo ascoltando gli attivisti: "Per carità ha fondato il Movimento, ma Conte è più amato", o "serve una persona forte e Conte è il numero uno". Insomma, rispetto per il garante, ma l'impressione è che i suoi vogliano che molli un po' il timone.

Alla stessa cena c'era anche Paola Taverna, senatrice e pentastellata della prima ora, che ieri pomeriggio ha incontrato Conte insieme al ministro Patuanelli e al capogruppo a Palazzo Madama Licheri per convincerlo a ritrattare lo strappo con Grillo. L'esito non sembra essere stato particolarmente positivo: "Abbiamo bisogno di lasciare a Giuseppe qualche giorno di riflessione e poi dirà come sono andate le cose", spiega Taverna durante la cena. Ma la sensazione è che Conte potrebbe fare un passo indietro e lasciare il Movimento 5 Stelle già lunedì, indicendo una conferenza stampa per spiegare come sono andate le cose. La frattura sembra ormai insanabile, anche se veniva negata solo pochi giorni fa. Il nuovo statuto, a cui l'ex presidente del Consiglio sta lavorando da mesi, sarebbe stato centrale nella discussione. Soprattutto per ciò che riguarda la linea sulla politica estera. Di confermato però non c'è nulla, sarà Conte a spiegare perché nell'arco di pochi mesi è arrivato a lasciare l'incarico (mai ufficializzato) di nuovo leader politico dei 5 Stelle.

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