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Perché Drusilla Foer è una donna e non un travestito, con buona pace del senatore Pillon

Il senatore della Lega Simone Pillon che chiama “travestito” Drusilla Foer non sa quel che dice (o forse sì ma allora è ancora peggio).
A cura di Saverio Tommasi
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Drusilla Foer
Drusilla Foer

La mia idea di orrore somiglia molto a un Simone Pillon che sente la necessità pubblica di chiamare "travestito" Drusilla Foer.

Quell'inchiodare una persona alla croce dei suoi pre-giudizi, mi perturba.

Quel continuo richiamo che fa Pillon al genere e al ruolo, attribuendosi la conoscenza del pensiero di Dio, mi imbarazza come errare un congiuntivo in una lettera indirizzata a Umberto Eco.

L'idea di un Dio che guarda attraverso le mutande delle persone, che scruta dal buco della serratura gli orientamenti e poi decide il valore delle persone in base a un rossetto, mi sconvolge. Perché l'idea di un Dio così interessato alle parti intime delle persone è un'idea perversa, che tra l'altro niente ha a che fare con la religione cristiana.

Perfino quell'idea che ha della donna Simone Pillon – una donna per forza e sempre "piena di grazia e luce", per citarlo – la trovo offensiva. Le donne sono a modo loro, ognuna con un cervello e un proprio carattere, che quello deve essere anche a rischio che un conservatore si offenda. Senatore Pillon, nel caso ce ne faremo una ragione.

L'uomo bianco ricco, a cui prude la voglia etichettare, si metta l'animo in pace: Drusilla Foer è senza dubbio una donna.

Drusilla Foer è una donna e quando in un'intervista le chiedono se conosce Gianluca Gigo Gori (l'attore che ha dato vita con Drusilla a una parte di sé), lei ha gentilmente risposto: "Non conosco nessun Gianluca".

Hanno due siti internet separati, Drusilla non è un'interpretazione di Gianluca, non sono due metà. Sono due insiemi anche se provengono dalla stessa persona.

Parlando delle materie che compongono la femminilità, Drusilla Foer ha risposto: "La femminilità è composta dall'accettazione e dal rispetto della propria parte femminea". Ecco chi è Drusilla Foer.

Drusilla e Gianluca Gori vivono due mondi separati, e quando esiste Drusilla Gianluca scompare. Per questo – quando parliamo a Drusilla Foer, è giusto (e necessario) usare le declinazioni femminili, perché stiamo parlando con una donna.

Il termine "travestito", ormai desueto e accompagnato da odio, non rappresenta né Gianluca Gori né Drusilla.

Che se lo metta bene in testa il senatore della Lega Pillon: invocare a Sanremo la presenza di "un conservatore" per pareggiare la presenza di Drusilla Foer, non è semplicemente sbagliato, è senza senso.

Voi chiamereste mai un analfabeta per pareggiare la presenza di una poetessa?

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Sono giornalista e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Scrivo libri, quando capita. Il più recente è "Siate ribelli. Praticate gentilezza". Ho sposato Fanpage.it, ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Mi nutro di video e respiro. Tutti i miei video li trovate sul canale Youmedia personale.
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