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Ora il governo dice che il taglio dell’Irpef fino a 60mila euro si può fare nel 2026: chi ci guadagna

Era stata una delle proposte per la manovra 2026, poi bocciata per mancanza di soldi. Ma secondo il viceministro dell’Economia Leo “si stanno ottenendo tutte le condizioni affinché si possa fare” nel corso dell’anno prossimo. La riforma beneficerebbe tutti coloro che guadagnano più di 50mila euro (lordi) all’anno.
A cura di Luca Pons
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La legge di bilancio 2026 è quasi chiusa, almeno per quanto riguarda le misure più importanti. L'ultima tornata di interventi del governo ha ritoccato alcuni punti, dalla tassa sulle banche a quella sui piccoli pacchi spediti dall'estero e gli affitti brevi. Ma sui temi più importanti – tra cui il taglio dell'Irpef – il dibattito sembra terminato già da tempo. Anche se manca il via libera ufficiale alla manovra, il governo Meloni si è già lanciato in previsioni su cosa si potrà fare, invece, l'anno prossimo. Ed è tornato ancora una volta il tema del taglio dell'Irpef per i redditi fino a 60mila euro.

Si tratta di una richiesta avanzata già da tempo da una parte della maggioranza, soprattutto Forza Italia. E che era finita anche in alcuni emendamenti alla legge di bilancio. Poi però tutte le proposte sul tema sono state respinte. Il motivo è semplice: non c'erano abbastanza soldi.

Come cambia l'Irpef con la manovra 2026

Il taglio dell'Irpef che scatterà dal 1° gennaio 2026, prendendo per definitivo il contenuto della manovra, prevede che venga ridotta la seconda aliquota, quella che riguarda i redditi da 28mila a 50mila euro. Dunque per i redditi fino a 28mila euro (lordi) si continuerà a pagare il 23%; per i redditi tra 28mila e 50mila euro si pagherà il 33%, invece del 35%; e per quelli oltre i 50mila euro si continuerà a pagare il 43%.

Il beneficio di questo intervento sarà piuttosto ridotto, e andrà soprattutto a chi guadagna 40mila euro e oltre. Basta pensare che chi ha un reddito da 30mila euro si ritroverà con un risparmio di appena 40 euro all'anno; chi ne prende 40mila, risparmierà 240 euro all'anno di Irpef; chi invece incassa 50mila euro o più all'anno avrà il massimo beneficio, ovvero 440 euro all'anno. Uno ‘sconto' fiscale che sarà eliminato al di sopra dei 200mila euro di reddito.

Come visto, si è ritoccata l'aliquota che copre fino a 50mila euro di reddito. Nessun intervento diretto per quelli fino a 60mila. Ma nel 2026, secondo quanto ha detto il viceministro dell'Economia Maurizio Leo ad Atreju, "si stanno ottenendo tutte le condizioni affinché si possa fare".

Perché il governo dice che si può tagliare l'Irpef fino a 60mila euro e quanto si risparmia

"Stiamo procedendo gradualmente", ha spiegato Leo, "e spero che nel 2026, uscendo dalla procedura di infrazione" europea, "questo rappresenterà uno stimolo pure per riuscire a fare ulteriori interventi". Anche il fatto che lo spread sia sceso, e che quindi l'Italia dovrà spendere meno soldi per pagare gli interessi dei prestiti ricevuti sui mercati finanziari, significa che ci saranno più fondi, "e dovranno essere messi a servizio degli investimenti". L'obiettivo "è dire che andiamo avanti con questa riduzione delle tasse, abbracciamo anche quella fascia 50-60mila".

Naturalmente, per sapere che effetto avrebbe questa misura bisognerebbe prima capire come deciderà di muoversi concretamente il governo. L'idea lanciata da Forza Italia era di includere nella seconda aliquota (quella al 33%) non solo tutti i redditi fino a 50mila euro, ma anche tutti quelli fino a 60mila euro. Il risparmio sarebbe decisamente ampio: 10% in meno di Irpef da pagare, per la parte di reddito tra 50mila e 60mila euro. Significherebbe, per chi incassa 60mila euro lordi o più all'anno, pagare circa mille euro in meno di tasse. Per il momento, comunque, si parla solo di progetti e promesse.

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