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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Opposizioni unite contro l’attacco a Rafah, Conte e Schlein: “Fermiamo la follia di Netanyahu”

Reazioni dure di tutti i partiti italiani di opposizione dopo il raid israeliano che a Rafah ha causato decine di morti. Posizioni critiche, ma più moderate, dal governo Meloni con il ministro Tajani: “Siamo contrari all’offensiva a Rafah, ci sono troppe vittime”.
A cura di Luca Pons
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Le forze politiche italiane dell'opposizione hanno reagito duramente all'attacco dell'esercito israeliano a Rafah che ha causato decine di morti, e che il premier Netanyahu ha definito "un tragico incidente". Oggi il Consiglio dell'Unione europea ha riunito tutti i ministri degli Esteri, e si è discusso tra le altre cose anche del rilancio di una missione civile a Rafah e della possibile sospensione dell'accordo di associazione con Israele. Era presente all'incontro anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha poi commentato: "Bisogna scongiurare il rischio di escalation. Siamo contro l'attacco a Rafah e per un cessate il fuoco immediato". E ancora: "Ci sono troppe vittime. Stanno per partire i nostri aiuti, ho il consenso e il sostegno sia di Israele che dell'Autorità palestinese".

Poche ore prima, lo stesso Tajani aveva sottolineato le responsabilità di Hamas: "Certamente la decisione di Hamas di lanciare missili da Rafah contro Israele è un modo per cercare di accelerare i tempi di un attacco a Rafah. Evidentemente Hamas sta usando Rafah per creare ulteriori problemi, cioè cerca di attirare Israele in una sorta di trappola mediatica. Ma a pagare il prezzo di tutto ciò sarà il popolo palestinese".

Hanno fatto discutere le parole del ministro della Difesa Guido Crosetto: "Ho l'impressione che Israele stia seminando un odio che coinvolgerà figli e nipoti. Hamas è un conto, il popolo palestinese è un altro. Dovevano discernere tra le due cose e fare una scelta più coraggiosa dal punto di vista democratico". Il ministro ha poi detto sui social che la critica dell'iniziativa a Rafah non equivale a una condanna al governo israeliano: "Non sto attaccando Israele, di cui sono sempre stato amico, o la sua legittima reazione contro il feroce attacco di Hamas".

Toni molto più duri da parte delle opposizioni, come detto. La segretaria del Pd Elly Schlein ha definito "inaccettabile" quanto accaduto: "Bisogna fermare la follia di Netanyahu", ha scritto, per poi affermare ai cronisti: "Tutta la comunità internazionale deve fermare Netanyahu. Serve un cessate il fuoco per fermare questo massacro, è gravissimo che Netanyahu prosegua nonostante la Corte internazionale di giustizia si sia espressa per fermare questo attacco a Rafah. Non c'è nessun Paese al mondo che si possa permettere di calpestare i principi del diritto internazionale".

Giuseppe Conte, leader del M5s, ha parlato dell'attacco durante un evento elettorale in Sardegna: "Mi vergogno di essere rappresentato da un governo che davanti a questa pagina atroce della storia si gira dall'altra parte, e avendo l'occasione di fare qualcosa si è astenuto per tre volte davanti alle Nazioni Unite. A Rafah si è consumato un crimine di guerra, serve un cessate il fuoco, una svolta per un negoziato di pace". Sui social ha scritto: "Ancora civili, donne, bambini massacrati. Bruciati vivi in una tendopoli di un campo profughi. Fermiamo la follia del Governo israeliano di Netanyahu!".

Critico Carlo Calenda: "Tutto questo non è umano e non è accettabile. Siamo oltre qualsiasi limite di legittima difesa. Netanyahu deve andare a casa ora. Sosteniamo il diritto di Israele di esistere e difendersi. Ma non così". Matteo Renzi, intervenendo sul tema, si è concentrato sulle trattative diplomatiche: "Nel Medio Oriente siamo ad un passo da una soluzione e contemporaneamente ad un passo dal baratro. È arrivato il momento di due popoli e due Stati, noi l'abbiamo detto al Parlamento israeliano, e abbiamo detto anche che Israele ha il diritto e dovere di esistere. In Medio Oriente ci sarà la pace se vincerà la politica".

Da Nicola Fratoianni invece è arrivata soddisfazione per la posizione dell'Unione europea: "In Europa si apre la discussione sull'accordo di associazione tra Ue e Israele che prevede la possibilità di sospenderlo in caso di gravi violazioni dei diritti umani. Ora, a maggior ragione il governo Meloni batta un colpo se non vuole continuare a rendersi complice del criminale Netanyahu".

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