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Nuovo videomessaggio di Berlusconi: “Persecuzione politica, violati principi costituzionali”

Secondo videomessaggio del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sullo scandalo Ruby. I Pm milanesi avrebbero violato dei principi costituzionali, intercettando per mesi tutti gli ospiti di Arcore.
A cura di Alessio Viscardi
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Videomessaggio Berlusconi

Silvio Berlusconi ritorna a rivolgersi direttamente ai Promotori della Libertà attraverso un videomessaggio registrato nella prima serata di oggi. Nel video, il Presidente del Consiglio respinge l'accusa di concussione e prostituzione minorile rivoltagli dai Pm di Milano coordinati dal magistrato Ilda Boccassini. Lo scandalo Ruby, come sostiene il Premier, sarebbe l'ennesimo tentativo dei giudici di sinistra di eliminare il vincitore delle elezioni democraticamente eletto a governare l'Italia. Violati i principi costituzionali con accuse che saranno facilmente smontate nelle sedi opportune.

Il Presidente Berlusconi non intende presentarsi alla Procura di Milano perché non ne riconosce la competenza territoriale. “Vorrei andare subito dal giudice per chiedere l'archiviazione”, ribadisce il Premier, ma “non posso presentarmi da giudici che non hanno competenza nè funzionale nè territoriale”. Il Presidente del Consiglio insiste che i fatti che gli vengono contestati sarebbero stati commessi in qualità di membro del Governo, per questo la competenza della questione dovrebbe essere del tribunale dei ministri. Invece, i Pm di Milano vorrebbero utilizzare il caso Ruby come strumento di lotta politica.

La Procura di Milano, insiste il Presidente Berlusconi, non ha nemmeno competenza territoriale sulle vicende legate all'arresto di Ruby Rubacuori, in quanto il reato di concussione ascritto sarebbe stato sì commesso a Milano, ma il funzionario della questura che si ipotizza essere stato concusso si trovava a Sesto San Giovanni, perciò la competenza spetta al Tribunale di Monza.

Dopo un'attenta lettura delle 389 pagine con tutte le intercettazioni di Ruby e degli altri invitati ad Arcore, il Presidente Berlusconi denuncia la violazione di fondamentali principi costituzionali. Si configurerebbe una vera e propria persecuzione giudiziaria, perché nell'esecuzione delle indagini sarebbero stati commessi una serie di illeciti , che però il Presidente del Consiglio evita di elencare. Sottolinea, però, che la sua villa di Arcore è stata sottoposta ad una sorveglianza continua fin dal gennaio 2010 e che tutti i suoi invitati sono stati intercettati, la loro posizione monitorata attraverso le celle telefoniche e l'utilizzo delle stesse tecnologie sofisticate utilizzate per fare retate contro la mafia e la camorra.

Il Presidente del Consiglio si dice sereno, ma sottolinea la necessità di un'immediata riforma della giustizia per frenare il potere dei magistrati politicizzati. Uno strapotere che nello scandalo Ruby si è espresso con perquisizioni durissime nei confronti delle ragazze da lui aiutate: maltrattate, spogliate e private di tutti i loro soldi, posti sotto sequestro.

“Non c'è stato nulla di cui io mi debba vergognare” – conclude Silvio Berlusconi – “Io sono sereno e state sereni anche voi perché la verità trionfa sempre. Faremo subito le riforme necessarie per evitare che qualche magistrato possa far fuori chi è stato eletto legittimamente dai cittadini”

https://www.youtube.com/watch?v=fs71WaS6FhI
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