1.313 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

Dpcm novembre, coprifuoco nazionale alle 18 o alle 21 e chiusure nelle aree più a rischio

Il governo si appresta a varare il nuovo dpcm, contenente una stretta soprattutto per le province più a rischio, quelle dove l’indice Rt è più alto. Intanto prosegue la trattativa sul coprifuoco nazionale, che potrebbe essere applicato a partire dalle 18 o dalle 21. Andiamo a vedere quali dovrebbero essere le norme e le restrizioni contenute nel prossimo decreto.
A cura di Stefano Rizzuti
1.313 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Il nuovo dpcm dovrebbe arrivare tra lunedì sera e martedì. Dopo che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, avrà riferito in Parlamento. Una stretta, riguardante soprattutto i territori a maggior rischio contagio, che potrebbe restare in vigore fino al 4 dicembre, salvo interventi più restrittivi. I nodi da sciogliere, però, ci sono ancora e riguardano soprattutto la questione coprifuoco: il dubbio sembra essere tra un coprifuoco alle 18 e uno alle 21. Dopo questo orario si potrà uscire solo per motivi di lavoro, salute o per altre necessità. Servirà l’autocertificazione. Misure più restrittive dovrebbero essere varate per le aree più a rischio (al momento l’indice Rt è più alto in Lombardia, Piemonte e Calabria), con bar e ristoranti chiusi a pranzo e l’ipotesi di didattica a distanza per le scuole a partire dalla seconda media. Per il resto d’Italia si parla di coprifuoco anticipato, blocco degli spostamenti tra Regioni e chiusura dei centri commerciali, almeno nel weekend. Ma lo scontro tra governo e presidenti di Regione resta aperto, con questi ultimi che vogliono scaricare la responsabilità delle decisioni sull’esecutivo.

Rt più alto, restrizioni territoriali più severe: ecco quali

Norme più rigide verrebbero applicate nelle province più colpite, quelle dopo l’indice Rt è vicino a 2 o comunque superiore a 1,5 con rischio considerato alto. Tra le province interessate ci sono quasi tutte quelle lombarde, piemontesi e calabresi, ma anche altre zone come Genova, Napoli, Caserta, Brindisi. Non solo il coprifuoco anticipato alle 18, ma in questi territori si ipotizza la chiusura di bar e ristoranti, la chiusura delle attività commerciali e per la cura della persona, la chiusura dei musei, lo stop ai distributori automatici e la didattica a distanza a partire dalla seconda media.

Nuovo dpcm, lo scontro sul coprifuoco: 18 o 21

Nelle aree ritenute a rischio si pensa alla chiusura dei negozi alle 18. Ma intanto è scontro sul coprifuoco nazionale: il Pd e il ministro della Salute, Roberto Speranza, spingono in questa direzione. Vorrebbero impedire ogni spostamento non dettato da motivi di urgenza o di lavoro dopo le 18. Ipotesi a cui si oppone Conte, spalleggiato da Italia Viva. Il compromesso potrebbe essere quello di applicare il coprifuoco a partire dalle 21 (ma anche l’ipotesi 20 non viene scartata). In questo caso per circolare dopo quest’ora sarebbe necessaria l’autocertificazione.

Stop a spostamenti tra Regioni e chiusura dei centri commerciali

Quasi certo lo stop agli spostamenti tra Regioni, che dovrebbe essere uguale in tutto il territorio nazionale. Non ci si potrà spostare oltre i confini regionali se non per comprovate esigenze, come quelle lavorative, di salute o emergenze di altro tipo. Anche in questo caso sarà sempre necessaria l’autocertificazione. Per i centri commerciali, invece, si va verso una chiusura nel fine settimana. E nelle aree più a rischio la chiusura potrebbe essere totale. A decidere dovranno essere gli amministratori locali. Infine il dpcm dovrebbe contenere anche una promessa, quella dei ristori per le attività costrette a chiudere o a limitare i loro orari, come avvenuto per il settore della ristorazione con il dl Ristori.

1.313 CONDIVISIONI
32805 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views