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Nuovi attacchi del Cremlino a Mattarella, il ministro Tajani convoca l’ambasciatore russo

Dopo i nuovi attacchi di Mosca nei confronti del Presidente della Repubblica, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha deciso di convocare l’ambasciatore russo. Oggi la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova è tornata ad accusare Mattarella definendo “menzogne e falsità” le affermazioni “secondo cui la Russia minaccia l’Europa con armi nucleari”.
A cura di Giulia Casula
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Dopo i nuovi attacchi di Mosca nei confronti del Presidente della Repubblica, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha deciso di convocare l'ambasciatore russo. "Il Presidente della Repubblica è un uomo di pace e simbolo di unità nazionale ed europea", ha affermato il vicepremier, che ha chiesto al segretario generale della Farnesina, l'ambasciatore Riccardo Guariglia, di organizzare un incontro con il suo omologo a Roma.

Oggi infatti, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova è tornata ad attaccare Mattarella definendo "menzogne e falsità" le affermazioni "secondo cui la Russia minaccia l'Europa con armi nucleari". Il riferimento è alle parole pronunciate dal presidente lo scorso 8 marzo, quando in visita a Hiroshima, in Giappone, aveva tenuto un discorso alla presenza dei sopravvissuti ai bombardamenti atomici durante la Seconda guerra mondiale.

Nel suo intervento, Mattarella aveva tracciato un parallelismo con Mosca e in particolare, con la minaccia russa di ricorrere al nucleare. "Mosca si è fatta promotrice di una rinnovata e pericolosa narrativa nucleare, a cui si aggiungono il blocco dei lavori del Trattato di non proliferazione, instillando l’inaccettabile idea che ordigni nucleari possano divenire strumento ordinario nella gestione dei conflitti, come se non conducessero inevitabilmente alla distruzione totale", aveva dichiarato.

Dopo le accuse, il presidente ha ricevuto messali di solidarietà e vicinanza da esponenti di diversi partiti, tra opposizioni e maggioranza. Ma non si tratta del primo attacco da parte del Cremlino nei confronti del presidente della Repubblica. Il mese scorso, sempre Zakharova aveva parlato di dichiarazioni "offensive e oltraggiose" in riferimento al paragone tra la Russia e la Germania nazista, che Mattarella aveva descritto qualche giorno prima in un suo intervento presso l'Università di Aix-Marseille. Qui il presidente aveva ricordato come nel secolo scorso, "fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali. Il risultato fu l'accentuarsi di un clima di conflitto, anziché di cooperazione, pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista", aveva proseguito suggerendo una somiglianza tra il progetto del Terzo Reich e l'aggressione russa all'Ucraina .

Le sue parole avevano infastidito Zahkarova che aveva invitato Mattarella a "ricordarsi dell'inequivocabile sostegno dato dall'Italia al regime criminale neonazista in Ucraina", per poi lanciargli un avvertimento. "Questo non può essere lasciato senza conseguenze e non lo sarà mai", aveva dichiarato. Pochi giorni dopo la portavoce del Cremlino aveva ricevuto dal giornalista italiano Vincenzo Lorusso che vive a Luhansk una petizione con "10mila firme di italiani che non condividono il pensiero" di Mattarella. "Diecimila italiani che conoscono la storia e sanno il tremendo sacrificio di 27 milioni di sovietici", aveva sottolineato.

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