“Nessuno stupra Kyenge?”: la leghista Valandro chiede scusa al Ministro

"Ma mai nessuno che se la stupri, così tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato? Vergogna". L’invito choc su Facebook della leghista Dolores Valandro e rivolto al ministro per l’Integrazione Cècile Kyenge è stato l'argomento di polemica del giorno. Poi con post sullo stesso social network e un'intervista su Radio Capital, la Valandro ha giustificato la sua frase, spiegato che si è trattato di "una battuta dettata in un momento di rabbia. In quei momenti butto lì, mi sfogo così. Ho esagerato? Beh, le chiedo scusa, ma ripeto che è stato buttato giù tutto in un attimo di rabbia. Non sono un tipo violento: sono più buona del pane, abbaio ma non mordo". A chi le fa notare che sugli immigrati il Carroccio forse esagera, la consigliera risponde: “Bisogna viverla. Passiamo sempre per razzisti, ma non è vero. Io nella sede cittadina di Padova ho accolto addirittura persone del Congo. Non è questione di razzismo. E’ questione che se uno arriva deve rispettare un attimo le regole”. E racconta un episodio: "Ieri mi stavano investendo sul marciapiede con le biciclette", ma lei si è limitata a dire: "ragazzi, non è una pista ciclabile".

Tosi: "Valandro sarà espulsa" – Ma sul caso Valandro è intervenuto in maniera perentoria Flavio Tosi, segretario veneto e vice segretario federale della Lega Nord: "Sarà espulsa dal Carroccio", afferma. Quella contro la Kyenge è "una dichiarazione inqualificabile – ha detto Tosi all'agenzia Ansa -. Era già sospesa. Stasera sarà espulsa". Sulla gravità delle parole del consigliere leghista è intervenuta anche il Presidente della Camera, Laura Boldrini: quelle parole "sono inaccettabili, intrise di razzismo e di odio. Sono ancora più gravi perché ad evocare lo stupro come punizione è stata una donna che riveste anche un ruolo politico. A Cecile Kyenge la mia solidarietà". La stessa Kyenge aveva commentato in maniera simile le affermazioni sul suo conto fatte dalla leghista: "Non rispondo perché ognuno di noi dovrebbe sentirsi offeso".