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Crisi di Governo 2022

Nemmeno il Movimento Cinque Stelle partecipa al voto di fiducia al governo Draghi

“Non abbiamo ricevuto risposte e prendiamo atto che il problema siamo noi: togliamo il disturbo, ma assicuriamo ai cittadini che continueremo le nostre battaglie in Parlamento e non Paese. Noi oggi non partecipiamo al voto di questa risoluzione”: lo dichiara la senatrice del Movimento Cinque Stelle Castellone in Senato.
A cura di Annalisa Girardi
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"Giovedì Draghi ha rassegnato le dimissioni non perché fosse venuta meno la maggioranza di unità nazionale, ma perché pensava che noi stessimo sfiduciando il governo. La maggioranza c'era e infatti Mattarella ha rifiutato le dimissioni. Noi abbiamo sempre lavorato in modo costruttivo per migliorare il decreto Aiuti, ma non abbiamo ricevuto risposte e quindi coerentemente non lo abbiamo votato in Cdm, alla Camera e poi al Senato. In questi mesi altre forze politiche non hanno condiviso i provvedimenti del governo: la Lega sui provvedimenti Green Pass, Italia Viva su giustizia… se gli altri non partecipano va bene, se lo facciamo noi è crisi": ha iniziato così il suo discorso in Senato Mariolina Castellone, esponente del Movimento Cinque Stelle, per esprimere le dichiarazioni di voto del suo partito sulla fiducia posta da Mario Draghi sulla risoluzione Casini.

"La volontà di costruire e trovare sintesi al mio gruppo non è mai mancata. Abbiamo appoggiato la nascita di questo esecutivo anche quando il centrodestra votava contro. Se abbiamo raggiunto gli obiettivi del Pnrr è anche grazie al supporto del Movimento Cinque Stelle", ha ribadito la senatrice. "Abbiamo letto gli appelli al governo per andare avanti, noi ci stupiamo che in un momento del genere il governo abbia messo in discussione l'andare avanti. Ma chiedere a quest'Aula una sorta di delega in bianco mortifica la nostra democrazia parlamentare", ha aggiunto Castellone.

Quindi l'annuncio che nemmeno il Movimento Cinque Stelle parteciperà al voto sulla fiducia: "Noi le abbiamo presentato un documento che è un'agenda politica. Oggi prendiamo atto che anche le altre forze di maggioranza pensano che il patto di fiducia sia venuto meno e non ci vogliono nel governo. Non abbiamo ricevuto risposte e prendiamo atto che il problema siamo noi: togliamo il disturbo, ma assicuriamo ai cittadini che continueremo le nostre battaglie in Parlamento e non Paese. Noi oggi non partecipiamo al voto di questa risoluzione".

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