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Natale e Covid, il Governo al lavoro per un nuovo decreto tra aperture e spostamenti

In vista del prossimo Natale il governo sarebbe già al lavoro su un nuovo decreto con provvedimenti ad hoc per le feste: dal coprifuoco agli spostamenti tra regioni, dall’apertura dei negozi all’ingresso contingentato in chiesa per la messa natalizia, tutte le ipotesi al vaglio per salvare il Natale ed anche l’economia italiana.
A cura di Ida Artiaco
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Il prossimo Natale dovrà necessariamente essere diverso dagli altri, più sobrio e con meno contatti possibile, per evitare una nuova impennata dei casi di Coronavirus. Da giorni politici e virologi discutono su come l'Italia trascorrà le festività natalizie, che sono sempre più vicine. E il governo sarebbe già al lavoro per un nuovo decreto con tutte le misure da osservare fino a Capodanno per tenere la curva del contagio sotto controllo ed evitare una terza ondata della pandemia, senza scontentare le famiglie e soprattutto dare respiro all'economia. Curva che, secondo l'Istituto superiore di Sanità, sta lentamente raffreddandosi grazie agli effetti dell'ultimo Dpcm del 25 ottobre.

Ipotesi coprifuoco e cenone

Una delle misure restrittive che potrebbe cadere è quella che impone adesso il coprifuoco dalle 22 alle 5 in tutta Italia, e che scadrà il prossimo 3 dicembre. Se il famoso Rt, cioè l'indice di trasmissibilità del contagio, che verrà diffuso venerdì 4 dicembre si sarà stabilizzato intorno a 1 o addirittura sotto l’1, che è la soglia di guardia, il coprifuoco potrebbe decadere e di conseguenza bar e ristoranti potrebbero riaprire. Se i casi non dovessero diminuire è probabile che il coprifuoco resti, magari posticipandolo alle 23 o alle 24, permettendo però di festeggiare il Natale solo con i parenti più stretti e con la raccomandazione di non riunirsi per il cenone in più di 6 persone, usando mascherine e mantenendo la distanza di sicurezza. L'obiettivo sarebbe comunque quello di avere tutte le regioni in zona gialla, il che darebbe spazio alla possibilità di spostarsi tra Regioni e di poter quindi raggiungere ad esempio la famiglia di origine se si trova lontana. Ma il percorso è tutto in salita, soprattutto per Campania e Lombardia.

Negozi e messe

Altro capitolo delicato è l'apertura dei negozi. Sei le regioni oggi in zona rossa, e quindi Campania, Toscana, Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta e Toscana, passassero almeno in quella arancione, sarebbe risolto il problema della chiusura ed anche i centri commerciali, con ingressi contingentati, potrebbero riaprire per rilanciare l'economia. Non sembrano destinati a riaprire i tradizionali mercatini di Natale, il cui stop è arrivato già il 3 novembre con l’ultimo Dpcm. Nuove regole potrebbero arrivare anche per le messe, le cui celebrazioni potrebbero diventare a numero chiuso per impedire assembramenti nelle chiese.

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