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Naspi, chi rifiuta un’offerta di lavoro perderà l’assegno di disoccupazione: le nuove regole

Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge sulla sicurezza sul lavoro che prevede anche diverse strette per percettori di Naspi, Dis-Coll e Iscro. Tra le novità: chi non si iscrive alla piattaforma Siisl, oppure rifiuta un’offerta di lavoro idonea in un Comune entro 20 chilometri, perderà il diritto all’assegno di disoccupazione.
A cura di Luca Pons
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Immagine di repertorio
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Vietato rifiutare offerte di lavoro che arrivano dalla piattaforma Siisl: se sono idonee, e la sede di lavoro è entro 20 chilometri dall'ultima, anche solo un rifiuto farà perdere Naspi, Dis-Coll o Iscro, i principali sostegni al reddito per la disoccupazione. È una delle novità inserite nel decreto sulla sicurezza sul lavoro che il governo Meloni ha approvato oggi in Consiglio dei ministri. C'è anche il rischio di taglio dell'assegno per chi non si registra sulla piattaforma Siisl. E, sempre per quanto riguarda le offerte, anche a quelle meno convenienti (entro certi limiti) si potrà dire di no al massimo due volte.

La misura come detto tocca i beneficiari della Naspi, ma anche della Dis-coll (l'indennità di disoccupazione che va ai collaboratori) e dell'Iscro (Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, per le partite Iva in difficoltà economica). Alla base della novità c'è il fatto che la piattaforma Siisl, lanciata inizialmente solo per i percettori di Assegno di inclusione e di Supporto formazione e lavoro, secondo il governo deve diventare centrale nelle politiche attive.

Obbligatorio registrarsi alla piattaforma Siisl, altrimenti l'assegno è ridotto

Per questo, i percettori degli assegni di disoccupazione dovranno registrarsi, caricare il loro curriculum sulla piattaforma e firmare il Patto di attivazione digitale, che li rende ufficialmente degli utenti ‘reclutabili' tramite il sito. Per chi non lo fa si prevede "l'automatica decurtazione di un quarto della prima mensilità". Cancellato subito il 25% dell'assegno. E non solo: se si continua in modo "persistente" a non rispettare questo obbligo, può arrivare anche la decadenza dalla prestazione. Stop all'indennità.

Il passo successivo è firmare il Patto di servizio personalizzato. Se i beneficiari di Naspi e Dis-Coll (non quelli di Iscro) non lo fanno entro 45 giorni da quando si sono iscritti, vengono convocati al centro per l'impiego più vicino. Se non si presentano all'appuntamento senza un giustificato motivo, perdono l'assegno.

Quali offerte di lavoro bisogna accettare per non perdere Naspi, Dis-Coll o Iscro

Infine, c'è la questione delle offerte di lavoro. Tutti coloro che ricevono l'assegno di disoccupazione devono "manifestare interesse per le offerte di lavoro" sulla piattaforma Siisl, cioè candidarsi, e sono obbligati ad accettare quelle che rispettano determinati requisiti: l'azienda "opera nello stesso settore o in settori affini" a quello del disoccupato; l'offerta riguarda un ruolo in "aree di attività equivalenti"; lo stipendio offerto è "pari o superiore a quello dell’ultimo rapporto di lavoro"; e la sede di lavoro è nello stesso Comune del proprio impiego precedente, o al massimo entro un raggio di 20 chilometri.

Se tutte queste caratteristiche sono rispettate, dire di no anche una volta sola farà perdere automaticamente diritto all'assegno di Naspi, Dis-Coll o Iscro. E la situazione non è poi così diversa se l'offerta è meno conveniente. Se il ruolo che viene offerto è "coerente rispetto al titolo di studio", lo stipendio è "inferiore del 10%" rispetto all'ultimo e la sede di lavoro è a non più di 50 chilometri dall'ultima, si potrà rifiutare per un massimo di due volte. Ma alla terza offerta di questo tipo sarà obbligatorio accettare.

Certo, se scatta la decadenza dalla Naspi o dalle altre prestazioni – o anche se l'assegno viene decurtato – si potrà fare ricorso. Spiegando, per esempio, perché nel proprio caso non è possibile accettare l'offerta in questione. Ma non c'è garanzia che la decisione cambierà. Se la decadenza viene confermata, bisogna aspettare due mesi prima di poter fare nuovamente domanda.

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