Napolitano chiede la grazia per Sallusti

Il ministro della Giustizia Paola Severino ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la domanda di grazia presentata in favore di Alessandro Sallusti dal suo avvocato, Ignazio La Russa, ex coordinatore del Pdl. Il Guardasigilli "ha immediatamente disposto la necessaria attività istruttoria, nell'ambito della quale dovranno essere acquisiti i pareri della Procura generale di Milano e del magistrato di Sorveglianza" si legge in un comunicato del ministero. Una volta terminata l'istruttoria, il fascicolo su Sallusti tornerà al Quirinale, perché solo il capo dello Stato può emettere provvedimenti di clemenza. Nel Codice Penale l'istituto della grazia è regolamentato dall'articolo 174, che dice: "l' indulto, o la grazia, condona in tutto o in parte la pena inflitta, o la commuta in un'altra specie di pena stabilita dalla legge. Non estingue le pene accessorie, salvo che il decreto disponga diversamente, e neppure gli altri effetti penali della condanna".
Così Sallusti su Twitter, commenta la richiesta di grazia in suo favore:
La richiesta di grazia per Sallusti, che sta scontando ai una condanna a 14 mesi per diffamazione, era stata inviata ieri a Napolitano da La Russa, che ha avviato l'iniziativa unitariamente alla raccolta firme di Libero e a quella di un terzo del Parlamento. "So che il Capo dello Stato, nella sua abituale saggezza e sensibilità, sta esaminando attentamente la questione". ha detto l'avvocato ad Adnkronos. Alla domanda se Sallusti accetterebbe un provvedimento di grazia, La Russa replica: "Sono certo che se la grazia fosse concessa, Sallusti, che pure non l'ha chiesta, la accetterebbe".