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Morti sul lavoro, il messaggio di Mattarella: “Sicurezza è priorità sociale, basta opportunismi”

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, invia un messaggio per chiedere che la “sicurezza di chi lavora rappresenti una priorità sociale”, definendola come uno dei “fattori più rilevanti per la qualità della nostra convivenza”.
A cura di Stefano Rizzuti
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In occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al presidente dell’Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro), Zoello Forni, un messaggio chiedendo di portare all’attenzione di tutti una questione drammatica. Tanto che il capo dello Stato parla di dati “preoccupanti”, riguardanti le morti e gli infortuni sul lavoro. L’obiettivo è quello di “far crescere la cultura e l’impegno della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Per Mattarella “la sicurezza di chi lavora è una priorità sociale ed è uno dei fattori più rilevanti per la qualità della nostra convivenza”.

Il presidente della Repubblica ricorda come le notizie “di incidenti mortali continuano a essere quasi quotidiane. Alla scomparsa di un congiunto segue una grande sofferenza, anche economica e sociale della sua famiglia. Ancor di più sono i feriti sul lavoro e non pochi subiscono invalidità permanenti con conseguenze fisiche e morali assai serie, talvolta persino drammatiche. Per questo desidero esprimere il mio apprezzamento all’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi sul Lavoro per l’opera costante a sostegno delle vittime e delle loro famiglie e per l’impegno di promozione della sicurezza nel lavoro”.

Secondo il capo dello Statonon possiamo accettare passivamente le tragedie che continuiamo ad avere di fronte. Le istituzioni e la comunità nel suo insieme devono saper reagire con determinazione e responsabilità”. Mattarella riconosce che sono stati compiuti importanti passi avanti “nella legislazione, nella coscienza comune, nell’organizzazione stessa del lavoro. Ma tanto resta da fare per colmare lacune, per contrastare inerzie e illegalità, per sconfiggere opportunismi. Punto di partenza è un’azione continua, rigorosa, di prevenzione”.

L’applicazione delle norme deve essere “accompagnata a una concreta attività di vigilanza, cui devono essere assicurate le forze e le risorse necessarie, e che può essere utilmente sostenuta da strumentazioni moderne e da banche dati. Iniziative come quelle che si promuovono oggi in tutto il territorio nazionale accrescono la consapevolezza del valore della formazione. Tutti – dai dirigenti dell’impresa ai singoli lavoratori – sono chiamati a prestare la giusta attenzione al rispetto delle norme e degli standard più avanzati e l’impegno comune è condizione per raggiungere il traguardo di una maggiore sicurezza”.

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