Monti: “Prima che arrivassi io, l’Italia era in condizioni molto molto difficili”

«Sarei felice di apprendere da qualcuno come sarebbe stato possibile salvare l'Italia da un destino greco e intanto farla crescere a ritmo veloce. Questa era una ricetta da trovare qualche anno prima, quando non c'era da curarsi da una grande difficoltà finanziaria». E' un Mario Monti in versione offensiva, quello che ha parlato stamane a Uno Mattina. Il premier replica, come è facile immaginare, alle dichiarazioni di Silvio Berlusconi che, quasi in contemporanea a La Telefonata su Canale 5, lo attacca, accusando l'esecutivo tecnico di essere il principale responsabile della recessione economica in cui versa il Paese («Purtroppo il governo Monti ha portato una situazione di crisi, molto peggiore di quando c'eravamo noi al governo», che poi sarà il leitmotiv in campagna elettorale del Cavaliere). Il Presidente del Consiglio, però, non ci sta. Non tanto perché le riforme approvate dal governo per traghettare l'Italia fuori dal pantano della crisi sono state sottoscritte anche dal PdL, ma perché «tredici mesi fa l'Italia si trovata in condizioni finanziarie molto molto difficili». In ogni caso, aggiunge Monti guardando al lavoro fatto dal governo in quest'anno, «oggi se guardiamo ai rapporti della Commissione e delle altre istituzioni possiamo dire di essere stati promossi».
E un'altra mezza stoccata nei confronti di Berlusconi arriva dalle dichiarazioni sullo spread. Il Cav ha detto che il differenziale tra Btp e Bund è «un imbroglio e un’invenzione con cui si è cercato di abbattere una maggioranza votata dagli italiani e che governava il paese». Non la pensa così il capo del governo e ad una domanda sull'impennata dello spread, risponde: è un fenomeno «che va preso con una certa calma e freddezza», ma certamente dobbiamo «stare molto attenti» e anche «spazzare via alcuni miti» come quello che non ha «rilievo» ciò che un paese fa non sul suo spread.
E Monti già ipotizza quel che avverrà nei prossimi due mesi di campagna elettorale: «Ci sarà la tendenza a presentare soluzioni magiche per seguire gli istinti un po' viscerali dei cittadini anziché proporre un programma per il loro futuro». E quindi il monito: «Il politico dovrebbe prospettare un futuro, non promettere ciò che non può essere mantenuto. E' importante trattare i cittadini non come sciocchi ma come cittadini maturi», ha aggiunto Monti. Il premier si dice poi convinto che non vi sia nessun complotto contro l'Italia. Non si può parlare di speculatori che remano contro il Paese. «Nei mercati ci sono infiniti soggetti grandi e piccoli che cercano di fare i loro interessi, spesso senza scrupoli, ma non ci sono complotti di forze occulte. Io quando parlo con gli americani e gli asiatici trovo una grande domanda di Unione europea, più unita e coesa, faciliterebbe il modo di governare il mondo assieme» dice Monti.