Monopattini e guida in stato di ebbrezza, scattano multe e ritiro patente: la sentenza della Cassazione

Le norme penali sulla guida in stato di ebbrezza si applicano anche a chi conduce un monopattino elettrico. Lo ha stabilito la Quarta sezione penale della Corte di Cassazione con la sentenza n. 37391, un pronunciamento destinato a incidere in modo significativo sull'uso dei mezzi di micromobilità nelle città italiane.
Perché la Cassazione applica il reato di guida in stato di ebbrezza anche ai monopattini
La decisione della Corte nasce dall'esame di un caso concreto: un conducente di monopattino elettrico era stato sorpreso con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, nella fascia più grave prevista dal Codice della strada. La difesa sosteneva che l'articolo 186 CdS, che prevede sanzioni penali per la guida in stato di ebbrezza, non potesse applicarsi ai monopattini, perché la loro equiparazione alle biciclette era stata introdotta dalla legge 160/2019, e non da una norma penale specifica.
La Corte, però, ha chiarito che l'equiparazione normativa è sufficiente a far rientrare i monopattini elettrici nel concetto di "veicolo" previsto dagli articoli 46 e 47 del Codice della strada. Di conseguenza, tutte le sanzioni previste per i veicoli, comprese quelle penali, si applicano automaticamente anche ai monopattini; non si tratta quindi di creare un nuovo reato, ma di estendere a questi mezzi un quadro normativo già esistente.
Quali sono le multe per guida in stato di ebbrezza sui monopattini elettrici
Il sistema delle sanzioni per la guida in stato di ebbrezza resta dunque identico per auto, biciclette e monopattini:
- Sotto 0,5 g/l: nessuna sanzione specifica per l'alcol.
- Tra 0,5 e 0,8 g/l: illecito amministrativo con multa da 543 a 2.170 euro e sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
- Oltre 0,8 g/l: scattano le sanzioni penali, che includono ammenda, arresto e sospensione della patente, fino alla revoca nei casi più gravi (oltre 1,5 g/l con incidente).
Nel caso giudicato dalla Cassazione, ricadeva proprio l'ipotesi più severa: da qui la conferma dell'arresto, del sequestro della patente e delle altre misure previste.
L'allarme sicurezza per chi guida monopattini elettrici
La decisione della Cassazione si inserisce in anni di crescente attenzione alla sicurezza dei monopattini elettrici. Già nel 2024 i dati ISTAT indicano quasi 3.900 incidenti con feriti e 23 vittime nei primi nove mesi dell’anno, a fronte di circa 40 mila dispositivi in sharing attivi nelle principali città italiane. La diffusione capillare di questi mezzi, la convivenza con il traffico urbano e comportamenti spesso imprudenti hanno reso evidente la necessità di interventi normativi e controlli più stringenti. I primi mesi del 2025 segnalano purtroppo una prosecuzione di questa tendenza, con diverse vittime già registrate, confermando l'urgenza di strategie efficaci per garantire la sicurezza degli utenti.
Le amministrazioni locali hanno reagito in modo differenziato: alcune hanno introdotto limiti più severi e controlli più frequenti, mentre altre hanno scelto misure drastiche. Seguendo l'esempio di Madrid, Parigi e Praga, anche Firenze ha deciso che dal 2026 non sarà più consentito il noleggio in sharing, motivando la scelta con la difficoltà di garantire una circolazione sicura e ordinata dei monopattini in città.