120 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

Monitoraggio Iss, quali Regioni potrebbero cambiare colore da lunedì 15 marzo

Il nuovo monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute potrebbe cambiare ancora la mappa delle Regioni. Potrebbero esserci da lunedì 15 marzo alcuni passaggi di fascia verso il rosso: Lombardia e Piemonte, già arancione rafforzato, sono praticamente certe, così come Friuli-Venezia Giulia, Marche ed Emilia-Romagna.
A cura di Annalisa Cangemi
120 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Mentre il governo si prepara a varare nuove misure restrittive, su suggerimento del Comitato tecnico scientifico, domani è atteso anche il monitoraggio Iss-ministero della Salute, che potrebbe portare a nuovi cambi di colore.

Per il momento l'Italia è prevalentemente arancione. Abbiamo sei Regioni gialle, e cioè Lazio, Liguria, Valle D’Aosta, Puglia, Calabria e Sicilia, mentre Campania, Molise e Basilicata sono in zona rossa. Solo la Sardegna si trova in fascia bianca. Arancioni invece Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Abruzzo, Emilia-Romagna, Marche, Piemonte, Umbria, Toscana e le Province autonome di Bolzano e Trento. Con il monitoraggio della scorsa settimana sono state Campania, Friuli-Venezia Giulia e Veneto a cambiare fascia.

Nel quadro attuale però alcune Regioni però presentano al loro interno molte zone rosse (è il caso delle Marche e dell'Emilia-Romagna dove con un'ordinanza del governatore Bonaccini oltre alle province di Bologna e Modena tutta la Romagna è diventata zona rossa); altre Regioni si trovano in zona arancione rafforzato (Lombardia e Piemonte). La curva dei contagi è in salita, a causa delle nuove varianti, e i ricoveri in terapia intensiva sono in crescita. Per questo, quando verranno divulgati domani i nuovi dati, alcune Regioni potrebbero passare nella fascia di rischio più alto.

Quali sono le Regioni che potrebbero passare in zona rossa

Una delle Regioni che potrebbe passare in zona rossa è il Piemonte. Per l'assessore alla Sanità Luigi Icardi, questa ipotesi è "molto probabile", perché si avvicina alla soglia dei 250 positivi ogni 100 mila abitanti: "La contagiosità molto elevata della variante inglese sta facendo aumentare in modo molto significativo i contagi", ha spiegato. Anche il Friuli-Venezia Giulia, da una settimana in zona arancione, proprio per il parametro che rende automatico il passaggio in zona rossa se ci sono 250 casi settimanali su 100 mila abitanti: un tetto che nella Regione è stato superato, dopo l'aumento di casi registrato nelle ultime due settimane.
La Lombardia, che è già arancione rafforzato, potrebbe diventare zona rossa da lunedì 15 marzo. "Da una settimana, soprattutto a causa delle varianti, siamo entrati in quella che è definita come ‘terza ondata' – ha detto il governatore Attilio Fontana – I dati ospedalieri sono in netta crescita e purtroppo le chiusure sono ancora necessarie per contrastare l'espansione del virus. È chiaro che i numeri non stanno migliorando. In ogni caso non mi sembra che possano esserci grossissimi cambiamenti, nel senso che l'arancione rafforzato che abbiamo preso è già una misura importante per i fini del contenimento".

Ci sono poi due Regioni che ufficialmente sono zona arancione, ma che presentano al loro interno molte chiazze rosse: si tratta di Marche ed Emilia-Romagna. Nelle Marche, arancioni sulla carta, da ieri le province di Pesaro Urbino e Fermo sono in zona rossa, e si aggiungono a quelle di Ancona e Macerata. L'incidenza nella Regione è di 340,9 su 100mila abitanti negli ultimi sette giorni, un dato che fa pensare a un passaggio di fascia.

Anche l'Emilia-Romagna, arancione nella mappa, di fatto è praticamente quasi tutta rossa: alle province di Bologna e Modena si sono aggiunti da lunedì e fino al 21 marzo i comuni della Ausl Romagna, cioè quelli delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. In arancione scuro Reggio Emilia, mentre Ferrara si avvicina alla zona rossa. Qui la situazione degli ospedali è critica, tanto che si è deciso di sospendere temporaneamente i ricoveri programmati procrastinabili. Con un'incidenza di 438 casi su 100mila abitanti nella settimana 1-7 marzo la Regione da lunedì potrebbe passare in fascia rossa. 

A cambiare colore potrebbe essere anche la Puglia, che dovrebbe passare da giallo ad arancione, con punte di rosso in alcune aree. Il governatore Michele Emiliano ha annunciato "la terza ondata sta arrivando anche in Puglia. Al ministro Speranza preannuncio, in una lettera, che stiamo superando tutti i parametri, la crescita dell'epidemia è vorticosa, mai vista. Spingeremo i sindaci ad adottare misure antiassembramento e probabilmente il governo si accinge a un passaggio da zona gialla a zona arancione o addirittura rossa in alcune aree".

Le nuove misure nazionali

Le nuove norme a livello nazionale entreranno in vigore non prima di lunedì, perché ci sia un minimo di preavviso per i cittadini dopo l'annuncio: le decisioni che adatterà il Consiglio dei ministri domani quindi non saranno subito valide per il fine settimana. Si parla di un possibile decreto legge, o anche di un disegno di legge da far approvare a stretto giro in Parlamento, così da sostituire lo strumento del dpcm.

Tra le misure attese c'è l'ingresso automatico in zona rossa delle Regioni che superano i 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. E dovrebbe arrivare anche la proroga del divieto di spostamento tra Regioni, che per il momento sarebbe in vigore fino al 27 marzo, per ‘blindare' la Pasqua, e evitare che proprio durante le vacanze ci siano troppi movimenti. Il Cts però chiedeva anche di far scattare la zona rossa in tutta Italia nei festivi e prefestivi, come è avvenuto durante le vacanze di Natale. Oggi dopo la Conferenza delle Regioni è attesa una nuova riunione governo-Regioni.

120 CONDIVISIONI
32803 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views