Molestie Alpini, il sindaco di Trieste: “Siamo maschi, fare apprezzamenti è normale, non violenza”

Il raduno degli Alpini a Rimini è sempre più un caso nazionale. Nonostante le testimonianze di molestie subite dalle donne continuino ad arrivare a centinaia – e nonostante alcune siano state anche riprese nel reportage di Saverio Tommasi – c'è chi prende posizione in difesa degli Alpini. Pochi giorni fa ha fatto discutere la dichiarazione dell'assessora veneta alle Pari opportunità di Fratelli d'Italia, che ha detto che se le fischiano dietro lei è contenta. Ora è il turno del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, rieletto nelle fila del centrodestra a ottobre: "Ma stiamo scherzando? – ha commentato a Telequattro – Una ha detto ‘mi hanno detto che ho un bel paio di gambe e mi sono sentita violentata'. Quando vediamo passare una bella ragazza, cosa pensiamo? Siamo maschi".
Poi ha insistito: "Ma stiamo scherzando? Se le avessero detto ‘hai un bel culo', cosa avrebbe fatto allora?". E ha alzato il tono della voce: "Viva gli alpini! Viva gli alpini!". Poi ha aggiunto: "Vorrei dire a questa persona che la violenza è un'altra cosa". E infine se l'è presa con l'associazione Non una di meno, che si sta facendo carico di raccogliere tutte le segnalazioni delle donne molestate durante il raduno: "Quella è gentaglia", ha detto Dipiazza.
Incalzato dal conduttore della trasmissione, il sindaco ha comunque insistito: "Si fanno degli apprezzamenti, è normale – ha detto – È grave se se si dice ‘guarda che bella quella ragazza … guarda che bel paio di … che ha quella ragazza … oppure guarda che bel fondoschiena che ha quella ragazza?". Poi ha ricordato anche che a Rimini lo scorso fine settimana c'erano 500mila Alpini, forse a intendere che con così tante persone è difficile controllare, ma non è chiaro. E ha concluso: "Fare queste polemiche significa fare male a tutto".