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Migranti, sulla nave Mare Jonio è emergenza: “Non abbiamo più acqua”. Casi di scabbia a bordo

È emergenza igienico-sanitaria a bordo della nave Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans, dove ci sono ancora 34 dei 98 migranti soccorsi nei giorni scorsi nel Mediterraneo centrale. Dopo il divieto di ingresso in Italia firmato da Salvini, Toninelli e Trenta, solo donne e bambini sono stati fatti sbarcare a Lampedusa, ma sull’imbarcazione la situazione degenera: “Non c’è acqua dolce né potabile. Ci sono casi di scabbia. Necessario ed urgente l’approdo in porto”.
A cura di Ida Artiaco
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È emergenza a bordo della nave Mare Jonio, dove sono rimasti 34 dei 98 migranti soccorsi due giorni fa nel Mediterraneo centrale dopo essere rimasti due giorni e due notti su barconi alla deriva partiti dalla Libia. Le donne e i bambini, salvati dall'equipaggio della Mediterranea Saving Humans, sono stati fatti sbarcare ieri sera a Lampedusa, ma gli altri sono ancora bloccati sull'imbarcazione, dopo che i ministri Salvini, Toninelli e Trenta hanno firmato il divieto di ingresso in Italia. A bordo le condizioni igienico-sanitarie sono sempre più preoccupanti. "È disumano continuare a far soffrire persone che hanno già alle spalle violenze e abusi terribili", era stato il grido di allarme di Gino Strada, come si legge in un post pubblicato sul suo profilo Twitter, e in effetti la situazione degenera con il passare delle ore. Oltre alla presenza di due casi di scabbia conclamati, tra i problemi di massima urgenza c'è la mancanza di acqua dolce. La pompa del "dissalatore" si è rotta, e da 24 ore tanto i profughi quanto i membri dell’equipaggio sono costretti a lavarsi con le bottiglie di acqua potabile, che pure sta finendo.

Allo stesso modo non è possibile effettuare la pulizia del ponte, delle stoviglie, della lavanderia, con gli indumenti dei migranti che sono impregnati di benzina. "Con la presente segnaliamo la criticità igienico sanitaria a bordo della nave Mare Jonio, particolarmente evidente da quando abbiamo effettuato il soccorso in acque internazionali di un rubber boat in distress con 98 naufraghi, ovvero 48 ore fa. Abbiamo rifiuti di otto giorni di navigazione, incrementati in maniera significativa, per la presenza degli indumenti tolti ai naufraghi impregnati di benzina e di deiezioni", è il contenuto di una mail che uomini di Mediterranea hanno inviato alla Capitaneria di porto e alle altre autorità competenti per la sanità marittima. "Riteniamo pertanto – hanno concluso – che per la tutela della salute dell'equipaggio, del personale di bordo e dei naufraghi, data, in queste condizioni, la possibile diffusione di malattie comunitarie come ad esempio la scabbia (due casi conclamati a bordo) sia necessario ed urgente l'approdo in porto. In subordine chiediamo il trasferimento a terra immediato dei 34 naufraghi presenti a bordo".

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