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Migranti, Onu chiede a Italia di bloccare il decreto sicurezza bis: “Viola diritti umani”

L’Onu bacchetta il governo italiano per le sue politiche in tema di migranti, con riferimento al decreto sicurezza bis e alle direttive del Viminale riguardanti alcune Ong. In particolare, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani chiede al governo di fermare l’approvazione del decreto sicurezza bis, contenente “violazioni dei diritti umani”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il decreto sicurezza bis, ancor prima di essere varato, finisce già sotto l’accusa dell’Onu. Che condanna le direttive del Viminale e del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sull’attività di soccorso in mare delle Ong. Secondo le Nazioni Unite, con questi provvedimenti il governo italiano si rende colpevole della violazione di diritti umani. E per questo chiede al Viminale di revocare le direttive del ministero oltre che il decreto sicurezza bis. L’Onu ha inviato, il 15 maggio, una lettera all’ambasciatore italiano Gian Lorenzo Cornado, rappresentante di Roma all’ufficio Onu di Ginevra. A mandarla è Beatriz Balbin, capo delle procedure speciali dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.

La lettera dell'Onu deve essere trasmessa al ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi. Undici pagine che prendono in considerazione il parere espresso da sei esperti dell’Alto commissario. E che criticano apertamente le politiche in materia di immigrazione di Salvini e del governo, parlando più volte di violazione dei diritti umani. In particolare vengono espresse “serie preoccupazioni” per alcuni dei punti previsti dal decreto, a partire dalle multe – di cui si discute da giorni – previste per chi salva migranti in mare. L’obiezione dell’Onu è che non è possibile sanzionare il soccorso di vite umane, motivo per cui arriva a chiedere di fermare la procedura di approvazione del decreto.

A Moavero si chiede in che modo il governo stia rispettando i suoi obblighi e, in particolare, quelli riguardanti il principio di non respingimento “nel coordinare le operazioni di ricerca e salvataggio che coinvolgono la guardia costiera libica”, considerando le violazioni dei diritti umani che avvengono proprio in Libia. Nel documento si attaccano soprattutto le direttive contro la nave Mare Jonio di Salvini, che “non sono state confermate da alcuna decisione dell’autorità giudiziaria competente”. Tanto che vengono considerate un “tentativo di criminalizzare le operazioni di ricerca e salvataggio”. Gli unici elogi l’Onu li rivolge alla Marina militare italiana e alla Guardia costiera, ma ribadisce anche che – con queste politiche da parte del governo – l’attività delle Ong rimane “indispensabile”.

Il ministro degli Affari esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha confermato di aver ricevuto la lettera dalla rappresentanza permanente presso le Nazioni Unite a Ginevra. Una missiva in cui sono presenti richieste di chiarimenti e "rilievi di preoccupazione con riguardo alla bozza del cosiddetto ‘decreto sicurezza bis' non ancora discusso dal Consiglio dei ministri". La lettera è stata poi trasmessa al ministero dell'Interno e "riceverà da parte del governo la dovuta attenzione, in coerenza con il tradizionale rispetto degli impegni internazionali e dell'assoluta tutela dei diritti umani".

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