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Migranti, naufragio nel Mediterraneo: bimbo muore a bordo di Open Arms in attesa dei soccorsi

L’Ong Open Arms ha soccorso 100 migranti rimasti in mare nel Mediterraneo dopo che il fondo dello scavo ha ceduto. Dopo le 5 vittime nel naufragio, in attesa dei soccorsi è morta anche una bimba di 6 mesi: “Avevamo chiesto per lei e per altri casi gravi un’evacuazione urgente, da effettuare tra breve, ma non ce l’ha fatta ad aspettare. Siamo addolorati”.
A cura di Stefano Rizzuti
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UPDATE: Non ce l'ha fatta il bimbo di sei mesi che si trovava con gli altri migranti sul gommone naufragato nel Mediterraneo centrale soccorso da Open Arms. A dar notizia della morte del piccolo è stata la stessa Ong: "Nonostante gli enormi sforzi dell'equipe medica un bimbo di 6 mesi è venuta a mancare a causa del naufragio. Avevamo chiesto per lui e per altri casi gravi un'evacuazione urgente, da effettuare tra breve, ma non ce l'ha fatta ad aspettare. Siamo addolorati", si legge in un tweet a proposito dell'operazione di soccorso di un gommone nel Mediterraneo.

La Open Arms ha soccorso circa 100 migranti dopo il naufragio di un barcone nel Mediterraneo centrale. I morti sono almeno cinque, secondo quanto riporta la stessa Ong. “Tutti i superstiti sono a bordo”, fa sapere l’equipaggio dell’imbarcazione all’agenzia Efe. Sei persone, tra cui anche un neonato e un ragazzo, hanno bisogno di essere evacuate con urgenza, fanno sapere ancora dall’Ong. Dall’imbarcazione verrà presto inoltrata la richiesta alle autorità italiane per il recupero immediato delle sei persone che necessitano di cure urgenti e per avere l’autorizzazione allo sbarco. Secondo quanto viene raccontato da Open Arms, il barcone era alla deriva da ieri ed era stato identificato da un aereo di Frontex: proprio dall’aereo è stata indicata la posizione alla nave dell’Ong.

Subito dopo aver localizzato il barcone in difficoltà, il fondo dello stesso scavo aveva ceduto, facendo finire in mare tutte le persone che si trovavano a bordo. Per recuperare circa 100 migranti sono state impegnate le squadre di soccorso, che hanno tratto in salvo anche donne e bambini. L’Ong scrive: “Ecco cosa succede quando vengono abbandonati in mare. Stiamo terminando il soccorso, sono 5 le persone decedute per ora, i bambini sono a bordo. L’equipe medica sta assistendo tutte le persone tratte in salvo”.

Open Arms ha spiegato all’Agi che l’imbarcazione soccorsa si trovava in acque internazionali e in quell’area non sono presenti né la cosiddetta guardia costiera libica né la guardia costiera italiana. “Nello stesso momento in cui interveniamo lì – spiegavano ancora dall’Ong – abbiamo altre tre segnalazioni in corso. La segnalazione è arrivata da Frontex”. L’equipaggio a bordo della Open Arms è formato da 20 membri. Dallo staff di Emergency viene comunicato, inoltre, che tra le 100 persone ora a bordo dell’imbarcazione ci sono alcuni che “sono in arresto cardiaco”. Il presidente di Open Arms Italia, Riccardo Gatti, precisa che l’operazione è stata portata avanti in solitudine: “Possiamo contare solo sui nostri mezzi, che sono due lance rapide e sei soccorritori”.

Il deputato di Leu, Erasmo Palazzotto, commenta: "Arriva dal Mediterraneo centrale notizia di un'ennesima tragedia. I volontari di Proactiva Open Arms stanno operando sul luogo di in un naufragio, circa cento persone erano in acqua, tra loro bambini e un neonato. Cinque, fino ad ora, le persone decedute. In queste ore sono decine le imbarcazioni e centinaia le persone sono in fuga dalla Libia. Non ci sono navi di soccorso eccetto una, Open Arms Italia, appunto. Le altre sono state bloccate in porto da provvedimenti amministrativi del Governo italiano. È giunto il momento di liberare le navi della società civile e ripristinare un dispositivo di soccorso governativo nel Mediterraneo Centrale".

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