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La Francia attacca il governo Meloni sui migranti, Tajani: “Non vado a Parigi, offese inaccettabili”

Le parole del ministro degli Interni francese, Gerard Darmanin, hanno sollevato un caso diplomatico: “Il governo di Meloni è incapace di gestire la pressione migratoria”. Saltato il viaggio del ministro Tajani in Francia, nonostante la ministra degli Esteri abbia provato a ridurre le tensioni con una nota.
A cura di Luca Pons
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"Meloni, governo di estrema destra scelto dagli amici di Marine Le Pen, è incapace di gestire i problemi migratori per i quali è stata eletta". Si è espresso così Gerald Darmanin, ministro degli Interni francese, questa mattina in un'intervista radiofonica a radio Rmc. Parole dure contro la politica migratoria del governo Meloni, che peraltro oggi vedrà approvato definitivamente dalla Camera il decreto Cutro. Una critica che segue alle tensioni che c'erano già state già lo scorso novembre, nel caso del porto di sbarco per la nave Ocean Viking.

"C’è un afflusso di migranti e soprattutto di minori nel sud della Francia" ha detto Darmanin nell'intervista, dando la responsabilità all'Italia. "La verità è che in Tunisia c’è una situazione politica che significa che molti bambini in particolare salgono attraverso l’Italia e che l’Italia non è in grado di gestire questa pressione migratoria", ha detto infatti il ministro.

Incidente diplomatico: salta il viaggio di Tajani a Parigi

Le parole di Darmanin hanno avuto un effetto diplomatico immediato, dato che proprio per oggi era previsto che il ministro degli Esteri Antonio Tajani andasse in visita a Parigi. Il viaggio, però, è saltato. Questa mattina, probabilmente prima di essere messo al corrente delle parole del collega francese, Tajani aveva ribadito che serve una strategia europea per rispondere ai problemi dell'immigrazione: "Come si può risolvere a monte il problema? Lo si risolve in Africa, in Medio Oriente. Serve una strategia di ampio respiro con grandi investimenti anche economici. O lo fa l’Europa o non si risolve il problema. Per questo insistiamo sulla necessità assoluta di un coinvolgimento europeo".

Invece, il ministro ha confermato su Twitter che non si recherà in Francia:  "Non andrò a Parigi per il previsto incontro con la ministra Colonna. Le offese al governo ed all'Italia pronunciate del ministro Darmanin sono inaccettabili. Non è questo lo spirito con il quale si dovrebbero affrontare sfide europee comuni".

Sono state numerose le reazioni da parte di esponenti del governo e della maggioranza. "Non commento i ministri francesi, non vedo perché devo perdere tempo", ha detto il ministro per l'Agricoltura e la Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, interpellato dai cronisti. Poi ha aggiunto: "Ha risolto i suoi problemi, con le manifestazioni delle pentole? Pensassero a loro, perché pensa all'Italia, visto che hanno tanti casini in Francia?".

Il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, ha detto che le parole di Darmanin sono "inaccettabili. L'Italia non prende lezioni dalla Francia". Il copresidente del gruppo dei Conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini (di Fratelli d'Italia), ha scritto in una nota: "Spiace constatare come il governo francese, pur di speculare qualche voto in patria, continui ad attaccare il governo italiano in modo compulsivo e persino incoerente. La sensazione che ne deriva è quella di un governo terribilmente spaventato dalla possibilità che anche in Francia possa affermarsi una politica seria e concreta come quella di Giorgia Meloni in Italia".

Il governo francese risponde: "Immigrazione sfida comune, tra Italia e Francia rispetto reciproco"

Il vicepresidente del Consiglio doveva incontrare la sua omologa, la ministra degli Esteri Catherine Colonna. Il ministero francese ha risposto in una nota: "Il governo francese desidera collaborare con l'Italia per affrontare la sfida comune rappresentata da rapido aumento dei flussi migratori". Il ministero ha affermato anche che il rapporto bilaterale tra Francia e Italia è "basato sul rispetto reciproco tra i due Paesi e tra i loro leader". Tuttavia, questo non è bastato per far rientrare la crisi diplomatica.

La ministra Colonna ha dichiarato, su Twitter, di aver telefonato a Tajani: "Ho parlato con il mio collega Antonio Tajani al telefono. Gli ho detto che la relazione tra Italia e Francia è basata sul reciproco rispetto, tra i nostri due Paesi e tra i loro dirigenti. Spero di poterlo accogliere presto a Parigi".

Nel suo Paese, Emmanuel Macron è messo sotto accusa dal Rassemblement National di Marine Le Pen per la gestione dei flussi migratori. Il governo ha dovuto rimandare una legge sull'immigrazione perché non aveva i numeri per approvarla in Parlamento. Anche per questo Darmanin ha approfittato dell'intervista per attaccare l'esecutivo di Giorgia Meloni: "Meloni è come Le Pen", ha detto, "viene eletta su promesse come ‘vedrai cosa faremo' e poi quello che vediamo è che l’immigrazione non si ferma".

Negli scorsi giorni, proprio per rispondere agli arrivi di migranti nel sud della Francia, la prima ministra Elisabeth Borne ha annunciato all'Assemblea nazionale che il governo invierà 150 gendarmi e militari in più al confine con l'Italia. In questo modo aumenteranno i controlli alla frontiera per respingere le persone migranti che tentano di entrare in modo irregolare nel Paese.

Le reazioni della minoranza in Italia"Opposizione la facciamo noi, Darmanin pensi alla Francia"

"Il governo italiano ha certamente molte difficoltà ad affrontare l'emergenza migranti ed ha sicuramente commesso degli errori. Tuttavia questo non autorizza un ministro francese ad emettere giudizi sull'operato del nostro presidente del Consiglio. Da italiana, ritengo che le parole del ministro Darmanin siano del tutto inappropriate". Ha risposto così Mariastella Gelmini, portavoce di Azione, seguita a ruota da Carlo Calenda su Twitter: "Sono convinto che il Governo, e l'ho detto in Aula, non abbia un piano credibile per gestire i migranti. Ma queste cose si discutono riservatamente in bilaterale e in Ue. Francia e Italia devono collaborare non scontrarsi".

Il presidente del Pd, Stefano Bonaccini, è intervenuto dai microfoni di Tagadà, su La7: il governo italiano dovrebbe "evitare polemiche" con gli altri Paesi europei, ha detto, ricordando che "a seminare vento si rischia di raccogliere tempesta". Ogni governo "deve rispettare l'altro", ma "purtroppo la destra nel nostro Paese negli anni scorsi ha detto troppe volte ‘prima gli italiani', ‘è finita la pacchia', ‘porti chiusi'… Quando poi si è ritrovata a governare il paese gli sbarchi sono addirittura quadruplicati o quintuplicati".

Per il Pd ha commentato anche Giuseppe Provenzano, responsabile Estero nel partito: "L'opposizione al governo Meloni la fa l'opposizione italiana (e stiamo guadagnando terreno). Il ministro francese Darmanin può serenamente dedicarsi ai suoi problemi interni. Ma l'ennesima crisi diplomatica con la Francia, alimentata dalle scelte del governo, non è nell'interesse nazionale".

Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, ha detto: "Spetta solo a noi italiani riconoscere che questo governo è incapace. Il governo è incapace ma dobbiamo dirlo noi. Non si devono permettere ministri francesi e stranieri di interferire nelle nostre cose".

Riccardo Magi, segretario di +Europa, con una nota ha invece dato ragione al ministro francese: "Stupisce lo stupore e l'indignazione per le parole del ministro francese Darmanin. Parole che faccio mie: il governo Meloni è incapace di gestire la questione migranti. Non lo dico io, non lo dice Darmanin. Lo dicono i fatti. Basti pensare che il decreto Cutro replica esattamente tutto ciò che di sbagliato è stato fatto in questi anni. Sui migranti Meloni riesce persino a smentire quanto scritto nel Def sull'apporto di lavoratori stranieri. Difficile fare peggio di così".

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