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Migranti, Di Maio: “Su ricollocamenti e rimpatri faremo più di Salvini, non ci voleva molto”

L’affondo di Di Maio a Salvini: “Lui era ministro dell’Interno, ha deciso lui di fare saltare tutto, isolarsi, ed esultare perché manca il numero legale in una Commissione. Lui ha creato un boomerang contro se stesso, la cosa positiva è che sia sui ricollocamenti sia sui rimpatri faremo più di lui, non ci voleva molto”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Oggi quando arrivano le imbarcazioni in Italia i migranti vengono redistribuiti. Non penso che sia la soluzione definitiva, servono accordi di rimpatrio, in special modo con quei paesi del Mediterraneo che sono stabili. Io capisco il nervosismo di Salvini e della Lega. Lui era ministro dell'Interno, ha deciso lui di fare saltare tutto, isolarsi, ed esultare perché manca il numero legale in una Commissione. Lui ha creato un boomerang contro se stesso, la cosa positiva è che sia sui ricollocamenti sia sui rimpatri faremo più di lui, non ci voleva molto". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu, a New York.

Il titolare della Farnesina ha chiesto all'Unione Europea "compattezza" sul dossier Libia invitando a "non patteggiare per una delle parti perché altrimenti si finisce in un modo o nell'altro per creare squilibri". Il ministro degli Esteri ha invitato l'Europa a parlare "con una voce sola". 

L'Italia "deve tutelare la propria identità ma allo stesso tempo restare un Paese aperto, che ha fatto del proprio made in Italy il suo biglietto da visita nel mondo" ha detto commentando il passaggio del discorso del presidente americano Donald Trump secondo cui il futuro non appartiene ai globalisti ma ai patrioti.

L'Italia, ha spiegato Di Maio, può sfruttare "l'ottimo rapporto" con il presidente Donald Trump: "Io credo che l'ottimo rapporto che ha il nostro governo, che ha il nostro presidente del Consiglio, che abbiamo con il presidente Trump sarà molto importante anche per cercare scongiurare danni alla nostra economia per effetto di alcune decisioni commerciali, come i dazi, da parte degli Stati Uniti". 

"Siamo in un momento in cui il futuro è nel potenziamento delle relazioni internazionali" e l'Italia guarderà sempre più agli scambi "con Cina e India: due grandi Paesi con grandi economie che vogliono mangiare cose buone e comprare cose ben fatte", cioè a dire ‘Made in Italy'. Di Maio ha ricordato che ora il commercio è di "esclusiva competenza della Farnesina".

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