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Mes, Meloni: “Gualtieri disprezza il Parlamento, ha già assicurato a Ue il sì a riforma”

Giorgia Meloni prima del voto nell’Aula della Camera sulla risoluzione di maggioranza in vista del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre e dell’Eurosummit di venerdì sulla riforma del Mes: “La riforma del Mes è una pessima riforma ma va approvata altrimenti l’Europa non ci manda i soldi del Recovery fund come fosse normale per una nazione sovrana essere ricattata”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Via libera dall'Aula della Camera con 314 sì e 239 no alla risoluzione di maggioranza, a seguito delle comunicazioni del premier Giuseppe Conte in vista del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre e dell'Eurosummit di venerdì sulla riforma del Mes. L'Aula della Camera ha approvato dunque la risoluzione di maggioranza, che dice sì alla riforma del Fondo Salva Stati e contestualmente chiede di riformare il patto di stabilità e di realizzare l'Edis, il sistema europeo di assicurazione dei depositi.

Dopo il voto i deputati di Fratelli d'Italia hanno indossato una maglietta con la scritta "M5s=Mes". Giorgia Meloni aveva preso la parola in Aula per rivolgersi agli esponenti del M5s: "Ai colleghi del Movimento 5 stelle voglio dire una cosa ‘Non abbiate paura di una scelta coraggiosa che reputate giusta'. A chi agita lo spauracchio delle elezioni anticipate perché pensa che siete troppo attaccati alla poltrona dimostrate che non siete in vendita. Questo può essere il più grande vaffa day di tutti i tempi. Aiutateci a mandare al diavolo i venduti, gli intrighi di palazzo, i servi. Ci sono occasioni che non hanno prezzo: non scegliete anche stavolta la Mastercard".

"Se come dice Sancho Panza Matteo Renzi il Mes conviene a noi perché è un obbligo accedere? Perché prima ci ricattavano usando lo spread, ora ci ricattano coi soldi per il Covid. E questa sarebbe l'Europa amorevole e giusta alla quale dovremmo affidarci, quella che si comporta sostanzialmente come uno strozzino?". Lo ha detto la leader di FdI, nel corso del suo intervento. L'Europa, ha aggiunto, "è usare risorse che servono a combattere il Covid come ricatto. Quanto è schifoso dire se non ti pieghi al diktat non ti do i soldi per salvare gli anziani? Neanche in guerra si bombardano gli ospedali".

"Tutti sappiamo – ha aggiunto – che Gualtieri ha già preso l'impegno sulla riforma del Mes in disprezzo per quest'assemblea. Non siete riusciti a portarci nel Mes sanitario, quella fregatura a cui nessuno ha chiesto di accedere. La riforma del Mes è una pessima riforma ma va approvata altrimenti l'Europa non ci manda i soldi del Recovery fund come fosse normale per una nazione sovrana essere ricattata. E nel Recovery fund i soldi della sanità non ce li avete messi perché li prenderete dal Mes sanitario. Tragicamente quello che si sta realizzando è l'antico sogno tedesco di vedere l'alto debito pubblico italiano ripagato con gli alti risparmi privati italiani".

"Ci saranno tre tappe – ha previsto Meloni – la modifica del Mes con l'introduzione del principio della ristrutturazione del debito, l'accesso dell'Italia al Mes sanitario che ha le condizionalità, il commissariamento dell'Italia con annessa cura greca che vuol dire taglio di stipendi, di servizi, di pensioni e introduzione della patrimoniale. Se le cose non stanno come diciamo noi perché l'Europa pretende che noi accediamo?".

"E la favoletta degli amici di Meloni che bloccano le risorse del Recovery è una favoletta. Sono altri i paesi che cercano di modificare l'accordo per farlo saltare perché non l'hanno mai voluto con la scusa dello stato di diritto che non c'entra nulla perché l'Ue ha gli strumenti per intervenire se ritiene che Ungheria e Polonia violino lo stato di diritto", ha sottolineato. "Perché l'Ue non ha attivato la procedura dello stato di diritto contro Malta dopo l'omicidio di Daphne Galizia che indagava sulla corruzione? Per caso perché al governo di Malta ci sono i socialisti? Non sono gli amici di Meloni che bloccano il Recovery ma i paesi frugali che non l'hanno mai voluto e sono amici tutti della sinistra perché i nemici dell'Italia stanno sempre con loro", ha concluso.

Prima del voto erano intervenuti in Aula, annunciando il voto contrario alla risoluzione in dissenso con il proprio gruppo, quattro esponenti pentastellati, Forciniti, Cabras, Maniero, Lapia, e alcuni ex M5s, Zennaro, Trano, Rizzone, Cunial. L'ex ministro Lorenzo Fioramonti (Misto, ex M5s) si è invece astenuto. Sul fronte del centrodestra, l'ex governatrice del Lazio, Renata Polverini (FI) è uscita dall'aula al momento del voto.

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