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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Memorandum militare Italia-Israele, giuristi diffidano il governo italiano: “Non va rinnovato”

L’accordo sugli scambi militari si rinnoverà il prossimo 8 giugno, nella diffida dei giuristi si fa riferimento alle numerose violazioni del diritto internazionale da parte di Israele. Il documento è in parte coperto da segreto militare.
A cura di Antonio Musella
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Il memorandum di cooperazione militare e di difesa tra l'Italia e Israele, senza una denuncia sospensiva da parte di una delle due parti, sarà rinnovato automaticamente il prossimo 8 giugno. Si tratta di un accordo, siglato nel 2003, che è stato sempre rinnovato tacitamente dai due paesi. Un patto che è in buona parte coperto dal segreto militare, motivo per cui è impossibile sapere i dettagli degli scambi militari tra il nostro paese ed il governo Netanyahu, sebbene non si faccia fatica ad immaginarne la portata, vista la leadership mondiale di una delle nostre aziende di Stato nel ramo, la Leonardo. Un gruppo di giuristi ha diffidato il governo italiano, nello specifico il Ministero degli Esteri e il Ministero della Difesa, poiché a loro giudizio il rinnovo tacito del memorandum militare Italia-Israele avrebbe principi di incostituzionalità.

"Israele viola il diritto internazionale"

L'iniziativa è stata assunta da un gruppo di giuristi italiani: Michele Carducci, Veronica Dini, Domenico Gallo, Ugo Giannangeli, Fausto Giannelli, Fabio Marcelli, Ugo Mattei, Luigi Piccione, Luca Saltalamacchia e Gianluca Vitale, rappresentanti tutti dallo studio legale Piccione di Bari. Sono due i principali elementi che sollevano i giuristi nella loro diffida al governo italiano: il primo riguarda le violazioni dei diritti umani perpetrate da Israele nel conflitto a Gaza, la seconda è il mancato diritto all'informazione per i cittadini italiani. L'elenco delle violazioni del diritto internazionale e di quello umanitario da parte di Israele, è molto lungo secondo i giuristi italiani. L'occupazione dei territori palestinesi e la presenza delle colonie in Cisgiordania, dichiarate illegali e da smantellare dal diritto internazionale, è in cima all'elenco, con il riferimento alle numerosissime risoluzioni della Nazioni Unite e alle sentenze degli organi di giustizia internazionale. Nella diffida viene anche riportato il mandato di arresto verso il premier Netanyahu e l'ex ministro della difesa Gallant, da parte della Corte Penale Internazionale, per crimini di guerra e contro l'umanità. Un ulteriore elemento sono le misure adottate dalla Corte Internazionale di Giustizia nel 2024, con l'ipotesi di genocidio, riferita all'offensiva militare delle forza armate israeliane tutt'ora in atto a Gaza, contro la popolazione civile. Tutte ragioni per le quali, sulla base documentata dei provvedimenti di diritto internazionali intrapresi contro Israele, l'Italia non dovrebbe rinnovare il Memorandum militare con Israele. I giuristi insistono anche sul diritto all'informazione per i cittadini italiani, sancito nella nostra costituzione.  "Il rinnovo di questo accordo conferma il sostegno dell'Italia alla campagna militare israeliana, che ha devastato la Striscia di Gaza, causando oltre 60.000 vittime palestinesi nella sola Gaza negli ultimi due anni, tra cui 18.000 bambini. Israele continua ad annettere il territorio occupato della Cisgiordania, costringendone gli abitanti a spostarsi" spiegano i giuristi in una nota.

Il Memorandum è coperto da segreto militare

L'elenco degli articoli della Costituzione che verrebbero violati in caso di rinnovo tacito del memorandum militare Italia – Israele, prevede la violazione, secondo i giuristi che hanno sottoscritto la diffida, degli articoli 1,2,3,10,11,28,54 e 117 della nostra carta costituzionale. L'accordo tra Italia e Israele fu sottoscritto a Parigi nel 2003 ed è attivo dal 2005, prevede degli oneri per il bilancio dello Stato. Proprio quest'ultima condizione determinerebbe il diritto all'informazione per i cittadini italiani, che dovrebbero poter sapere per cosa vengono spesi i soldi pubblici. Ma il documento è coperto in gran parte dal segreto militare rispetto ai risvolti attuativi che seguono i principi di intesa del documento. Di sicuro sappiamo che tra i punti c'è l'importazione/esportazione e transito di materiali militari e di difesa, la formazione e l'addestramento delle forze armate e le politiche di approvvigionamento industriale del settore della difesa. Nel memorandum è anche specificato che gli accordi militari possono avvenire tra Stato e Stato, ma anche tra aziende private dei due paesi, previa autorizzazione governativa. L'accordo si rinnova ogni 5 anni sulla base del cosiddetto silenzio-assenso, se nessuna delle due parti denuncia all'altra l'intenzione di rescindere l'accordo, questo viene rinnovato per altri 5 anni. Il prossimo 8 giugno ci sarà la scadenza naturale dell'accordo, in quel momento il governo italiano avrà facoltà di poterlo interromperlo. La diffida dei giuristi italiani, che è stata presentata il 21 maggio, è stata depositata nel giorno in cui in Parlamento si è discussa, con il voto contrario a maggioranza dell'aula, la mozione presentata dalle opposizioni sulla guerra a Gaza e per chiedere le sanzioni contro Israele. Nel documento messo ai voti da Pd, M5S e Avs, era previsto anche lo stop al commercio di armi e tecnologie militari tra il nostro paese e Israele.

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