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Meloni: “Schlein non partecipa ad Atreju? Bertinotti non temeva il dialogo, le cose sono cambiate”

La premier Meloni da Zagabria commenta così il no di Schlein ad Atreju: “Fausto Bertinotti non aveva timore a presentarsi e a dialogare, pur dall’orgoglio dalla diversità delle posizioni. Prendo atto che le cose sono cambiate”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Al punto stampa a Zagabria Giorgia Meloni risponde anche sul no della segretaria del Pd Elly Schlein all'invito ad Atreju, la kermesse di Fratelli d'Italia che si svolgerà a Roma dal 14 al 17 dicembre.

Ai cronisti che la interrogano Meloni risponde di aver appreso la notizia dai giornali. "Confesso che non mi sto occupando del programma di Atreju, una festa aperta per antonomasia, la prima a immaginare confronti tra leader molto diversi tra loro. C'era un tempo molto lontano da oggi, in un altro clima, in cui Fausto Bertinotti non aveva timore a presentarsi e a dialogare, pur dall'orgoglio dalla diversità delle posizioni. Prendo atto che le cose sono cambiate", ha sottolineato la premier.

I giornalisti le hanno domandato se il fatto che Schlein abbia declinato l'invito sia da attribuire a timore: "Non so come interpretarlo, io mi sono sempre presentata quando sono stata invitata, io ho aperto agli inviti: ero presidente di Azione giovani quando per la prima volta furono invitati i leader della sinistra più distante. I leader che hanno partecipato in questi 25 anni ad Atreju sono stati tutti, ricordo diversi capi della sinistra: Gentiloni, Letta; questa sarebbe una delle pochissime volte in cui qualcuno dice no. Non mi sento di giudicarla, non entro nel merito, la manifestazione si svolge lo stesso, la supereremo", ha detto.

Attorno al rifiuto della leader dem si era aperto un piccolo giallo ieri, perché fonti dem avevano riferito di un invito giunto da Giovanni Donzelli, deputato di Fdi e responsabile dell'organizzazione del partito, durante un colloquio in Transatlantico. Donzelli aveva in un primo momento smentito la notizia, sostenendo di non aver fatto partire alcun invito per la segretaria del Pd. Successivamente, interpellato da Fanpage.it sulla vicenda, non ha confermato né smentito la versione del Pd, limitandosi a dire che in Transatlantico intrattiene discussioni con tutti, e sottolineando che il programma di Atreju non è ancora definitivo. Quindi ha aggiunto di non aver ricevuto rifiuti ufficiali da parte di Schlein in modo diretto, ma di aver letto solo di "fonti Pd" che annunciavano il no della segretaria.

Poi in serata la stessa leader dem aveva chiuso la questione. Ospite in serata della trasmissione Piazzapulita su La7, ha detto: "Sa dove dobbiamo vederci con Meloni? In Parlamento, dove da 9 mesi stiamo provando a parlare di salario minimo, dove abbiamo chiesto di portare un accordo come quello con l'Albania. Ci vediamo in Parlamento, li aspettiamo lì. La difficoltà di confronto ce l'ha Meloni, la maggioranza. Stanno sfuggendo da mesi sulla questione del salario minimo, abbiano il coraggio di dire no. Sull'Albania non pensino di cavarsela con una comunicazione del ministro". E citando Fiorello ha aggiunto: "È vero che non avrei nulla di nero da mettermi, ma il punto è che non è il caso di vederci alle feste di partito".

E sempre al punto stampa di oggi Meloni ha risposto sull'accordo siglato con l'Albania sui migranti: "Abbiamo presentato un accordo tra due governi che ha bisogno di una messa a terra, sono norme che definiamo, che definiremo con il Parlamento", ma "non comprendo il nervosismo", ha detto Per Meloni è un accordo "molto innovativo" e "con la giurisdizione che rimane italiana offre tutte le garanzie".

La replica di Schlein a Meloni

"Dopo mesi di rinvii Giorgia Meloni vuole sfilare definitivamente al Parlamento la discussione sul salario minimo, voltando le spalle a 3.5 milioni di lavoratori e lavoratrici. È lì che vi aspettiamo per confrontarci e votarlo, se ne avete il coraggio", ha scritto la segretaria del Pd Elly Schlein in una nota.

La risposta di Bertinotti: "La politica era diversa"

"Non voglio entrare nel merito di questa cosa. Dico solo che sono cicli diversi della politica, è passato un quarto di secolo. La politica era diversa", ha risposto così a LaPresse Fausto Bertinotti, già leader di Rifondazione comunista, chiamato oggi in causa da Giorgia Meloni dopo il ‘no' di Elly Schlein ad Atreju.

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