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Meloni: “Per la manovra ci sono pochi soldi a disposizione, li useremo per tagliare le bollette”

Sono tanti i temi toccati da Giorgia Meloni nell’ultimo libro di Bruno Vespa: dai pochi soldi a disposizione per la legge di bilancio alla sua idea di Europa, passando per blocco navale e riforma del reddito di cittadinanza. Per la presidente del Consiglio, comunque, la cosa più importante di questa esperienza di governo è “uscirne a testa alta”.
A cura di Annalisa Girardi
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Il centrodestra ha fatto parecchie promesse in campagna elettorale, ma per la legge di bilancio ci sono pochissimi soldi. E Giorgia Meloni lo sa bene: "I pochi che ci sono serviranno a coprire il taglio delle bollette per chi è in difficoltà. Dobbiamo vedere come superare l'inverno senza che le bollette esplodano, sperando di tranquillizzarci da marzo in poi". La presidente del Consiglio ha risposto così a Bruno Vespa nel suo ultimo libro, (‘La grande tempesta. Mussolini, la guerra civile. Putin, il ricatto energetico. La Nazione di Giorgia Meloni', in uscita il 4 novembre da Mondadori Rai Libri) di cui sono state pubblicate alcune anticipazioni. Insomma, ci sono ben poche briciole per realizzare (almeno per il momento) le altre misure in programma. "Ma vogliamo dare qualche segnale, come la tassazione al 15% sugli aumenti di reddito e il passaggio da 65.000 a 100.000 euro della quota di fatturato delle partite Iva tassate anch'esse al 15 %", ha spiegato la leader di Fratelli d'Italia.

E il reddito di cittadinanza? Meloni ha spiegato di volerlo riformare "garantendo un dignitoso sussidio a chi realmente non ha la possibilità di lavorare e, in alcuni casi, si pensi agli invalidi migliorandolo". Invece, "per gli altri intendiamo attingere al fondo sociale europeo per avviare al lavoro chi può attraverso corsi di formazione retribuita".

Meloni vuole il blocco navale e un piano Mattei per l'Africa

La leader di Fratelli d'Italia ha anche parlato di cosa intende fare il suo governo per quanto riguarda la gestione dei flussi migratori. "È cambiato innanzitutto l'approccio strategico. L'immigrazione, prima di essere un problema di politica interna e di ordine pubblico, è un problema di politica estera e di geopolitica. L'unico modo per risolverlo è far parlare l'Africa con l'Europa. Per questo ho lanciato il progetto di un piano Mattei, rifacendomi al grande stratega fondatore dell'Eni che riscattò i paesi produttori di petrolio dal colonialismo delle grandi compagnie americane. E il ripristino dell'operazione Sophia, nata nel 2015, che nella terza fase, mai attuata, prevedeva di estirpare alla radice il sistema organizzativo del contrabbando di esseri umani, cioè quello che noi abbiamo sempre definito blocco navale".

E ancora: "Dobbiamo ricordare che cos'è il diritto del mare, tante volte invocato a sproposito. Se tu incontri per caso in mare una barca in difficoltà, sei tenuto a salvare chi è a bordo. Ma se fai la spola tra le coste africane e l'Italia per traghettare migranti, violi apertamente il diritto del mare e la legislazione internazionale. Se poi una nave Ong batte bandiera, poniamo, tedesca, i casi sono due: o la Germania la riconosce e se ne fa carico o quella diventa una nave pirata".

Le accuse all'Unione europea e le precisazioni sull'aborto

Meloni ha parlato anche di Unione europea e della posizione italiana nel quadro comunitario: "Una politica estera europea non esiste: sulla Libia siamo andati in ordine sparso e la stessa cosa è accaduta sulla crisi ucraina. Poi, invece, vediamo che l'Europa deve occuparsi di gender…", ha detto. Per poi ribadire che la sua idea di Europa "è quella di un'Europa confederale in cui viga il principio di sussidiarietà". E aggiungere: "Non faccia Bruxelles quello che può fare meglio Roma, non agisca Roma lì dove, da soli, non si è competitivi".

Sui diritti civili, rispondendo a una domanda sulla legge 194, sull'aborto, Meloni ha precisato di non aver mai detto che avrebbe messo mano alla norma: "Ho ritrovato un'intervista di una ventina d'anni fa. Mi si chiedeva: lei è favorevole a rivedere la 194? La risposta fu ed è: no. La voglio applicare. Cioè la stessa risposta che do ancora oggi".

"Uscirne a testa alta"

Infine Meloni ha commentato: "L'unico vero vantaggio che ho rispetto agli altri è che non lavorerò per restare in questo posto. Non sto qui per sopravvivere guardando i sondaggi. Tra cinque anni io non voglio essere rieletta a ogni costo. Se non hai niente da perdere, puoi tirare di più la corda. Per fare le cose devi rompere gli schemi; se vivi nel terrore di non essere rieletta, sei destinata a non combinare niente". Per poi concludere, rispondendo alla domanda di Vespa su quale fosse la cosa a cui più tenesse di questa esperienza di governo: "Uscirne a testa alta".

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